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“Un bambino sovrappeso che viene preso in giro, soffre. Ma allora mettiamo i ciccioni nelle categorie protette?“. Una frase pronunciata in Senato, nella fattispecie da Andrea Cangini. E, indipendentemente dal contesto di tale frase, le parole del parlamentare di Forza Italia hanno scatenato un piccolo vespaio.
Cangini e la premessa sulla legge Mancino: “Sbagliata e illiberale”
“Le sciocchezze, i pregiudizi, le fesserie e le mostruosità intellettuali si commentano da sole“, aveva affermato Cangini nel suo intervento in Aula nel corso della discussione a proposito del ddl Zan. “Ma da sole si marginalizzano. I divieti non rafforzano, ma indeboliscono le giuste posizioni. Aggiungendo categorie a categorie, divieti a divieti, si fanno torti più che giustizie. Perché ogni categoria che si aggiunge, per esempio, al novero della legge Mancino ne esclude altre“.
Quindi Cangini è entrato ancor più nel merito di ciò che voleva affermare. “So di dire una cosa che non è tollerabile, in questo clima che si è creato – è stata la sua premessa –. Ma io considero sbagliata e illiberale la legge Mancino. E ritengo che ogni gruppo sociale o categoria o gusto sessuale venga ricompreso di volta in volta in quella legge, crei un vuoto rispetto ad altre categorie. E leda, di fatto, i diritti di altri gruppi“.
Quel riferimento ai “ciccioni”: “Esempio paradossale, ma non troppo”
“Vi faccio un esempio, paradossale ma fino a un certo punto. Tutti quanti abbiamo ben chiaro quante e quali sofferenze un ragazzino sovrappeso deve sopportare nell’essere sistematicamente dileggiato dai propri compagni di scuola. Ma allora che facciamo? Mettiamo anche i ciccioni tra le categorie che la legge Mancino protegge?“, ha aggiunto Cangini. Intorno a lui, dai banchi di Forza Italia, applausi e anche qualche risata dai compagni di partito.
“Ma sì, ma davvero. Ma perché no? E allora anche i portatori di occhiali, i cacciatori, i vegani. Non c’è limite alle categorie umane e alla volontà di certe persone di annullarsi e identificarsi in un singolo aspetto particolare della propria vita. Ma non è questo che va di noi una società o i cittadini di uno Stato. Più aggiungiamo, più escludiamo. Più proteggiamo, più danneggiamo. Questo è il concetto che dovremmo tutti quanti avere ben chiaro“, ha concluso Cangini. E certamente i concetti da lui espressi faranno discutere a lungo.