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Silvio Berlusconi è tornato a parlare di Vladimir Putin, il presidente della Russia, e le sue parole non sono passate inosservate. “I ministri russi in diverse occasioni hanno detto che noi siamo già in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Ho riallacciato i rapporti con il presidente Putin. Per il mio compleanno mi ha mandato 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima“, ha dichiarato l’ex cavaliere durante il suo intervento alla riunione dell’assemblea di Forza Italia alla Camera.
Le possibili conseguenze delle parole di Berlusconi
Un’uscita simile potrebbe avere delle conseguenze importanti sulla formazione del nuovo governo. Dopo gli ultimi sviluppi, sembrava che Berlusconi fosse riuscito a ottenere alcuni ministeri importanti per gli esponenti di Forza Italia e un ruolo di spicco per Antonio Tajani, il suo braccio destro, ma ora la situazione potrebbe cambiare di nuovo. Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, ha confermato che “l’Italia è e resterà nel solco dell’Unione europea e dell’alleanza atlantica. Berlusconi, come tutti, ha avuto rapporti con Putin per provare ad avvicinarlo alle democrazie liberali. Ma quella fase storica è finita quando Putin ha deciso di invadere l’Ucraina con i carri armati. Ora il solco è incolmabile“.
Oltre alle parole su Putin, anche le dichiarazioni di Berlusconi su Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, hanno indispettito gli alleati della coalizione. “Mio figlio ha un rapporto di amicizia, il suo uomo lavora a Mediaset“, ha detto il presidente di Forza Italia. Un riferimento che non è andato proprio giù alla premier in pectore. “C0s’è, un ricatto? Pensa di minacciarci così? Andrea lavorava a Mediaset prima di conoscerci“. Ora le conseguenze sembrano inevitabili. Non è mancata una terza dichiarazione controversa: Berlusconi ha fatto notare che, quasi a parità di voti, la Lega ha ottenuto più senatori di Forza Italia.
Per punire Berlusconi, Tajani potrebbe perdere quel posto da vicepremier che sembrava ormai suo e Carlo Nordio potrebbe diventare il nuovo ministro della Giustizia, passando davanti a Elisabetta Casellati. Insomma, se ieri la squadra di governo sembrava pressoché formata, oggi la situazione appare molto più in bilico.