Le tensioni all’interno del centrodestra sembrano destinate ad acuirsi. Se prima erano fumose, legate perlopiù al toto-ministri e facili da smentire (bastava negare e definire i giornalisti “troppo fantasiosi”), ora sono più concrete e sotto gli occhi di tutti. La scelta di molti senatori di Forza Italia di astenersi durante la votazione per eleggere il presidente del Senato e l’acceso scontro verbale tra Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa sono dei segni evidenti di un possibile problema strutturale all’interno della maggioranza. Mentre Matteo Salvini si rivelato più incline a scendere a compromessi, l’ex cavaliere ha mostrato una forte insofferenza nei confronti dei veti posti da Fratelli d’Italia sulle sue richieste.
A indispettirlo è stata soprattutto la reticenza degli alleati a concedere un posto di rilievo a Licia Ronzulli, sua fedelissima, nel nuovo governo. Questa situazione ha portato l’ex premier a provare un certo astio nei confronti di Giorgia Meloni, come emerge dagli appunti presenti sul suo banco durante l’elezione di La Russa a seconda carica dello stato.
L’elenco di Berlusconi
Sul foglio, che non è sfuggito alle telecamere, Berlusconi ha scritto una serie di considerazioni personali su Meloni. Nel breve elenco, la leader di FdI viene definita “supponente, prepotente, arrogante e offensiva”. Insomma, sembra proprio che l’ex premier veda l’alleata come una persona poco aperta al dialogo e con la quale è difficile andare d’accordo. Commentando quanto scritto dal presidente di FI, Meloni ha dichiarato che “a quell’elenco mancava un punto: che non sono ricattabile”. E mentre il rapporto tra i due leader del centrodestra rimane teso, altri nomi autorevoli della coalizione provano ad appianare le divergenze. La Russa, da poco presidente del Senato, ha ipotizzato che la foto nella quale si vedono gli appunti scritti a mano da Berlusconi potrebbe essere stata modificata a regola d’arte, rendendola quindi un gigantesco fake. “Però deve dichiararlo lui, non posso dirlo io”, ha osservato la seconda carica dello stato.
L’ottimismo di Salvini
Salvini, invece, si è dimostrato ottimista. “Si appianerà tutto”, ha affermato, aggiungendo di aver sentito Berlusconi dopo le votazioni al senato. Ha poi dichiarato che il centrodestra andrà unito alle elezioni e ha definito quello di giovedì un piccolo incidente di percorso, destinato a finire nell’oblio nel corso dei prossimi cinque anni. Parlando del suo ruolo nell’esecutivo, ha detto di essere “a disposizione” e di non avere pretese, neppure nei confronti del Viminale. “So quel che sono capace di fare”, ha aggiunto. Parole piene di fiducia, che però non bastano a diradare le nubi scure che si sono addensate sul centrodestra negli ultimi giorni.