[scJWP IdVideo=”32UQDYpx-Waf8YzTy”]
La difesa di Silvio Berlusconi nel processo milanese sul caso Ruby ter ha chiesto ai giudici di valutare “l’opportunità“ di rinviare l’udienza prevista per mercoledì prossimo, 26 gennaio. Uno dei motivi è che “il 25 iniziano le prime sedute per l’elezione del Presidente della Repubblica“.
Berlusconi: perché il processo Ruby ter può essere rinviato
Lo ha spiegato in aula l’avvocato Federico Cecconi. La difesa ha fatto presente che il processo potrebbe essere rinviato “a fine febbraio“ anche per la “situazione pandemica in atto“. “Io temo vi sia il rischio, nelle prossime udienze, che vi possa essere una ragionevole previsione di altri impedimenti. Sarebbero giustificati alla luce delle situazioni che mi sono pervenute in questi giorni. Consideriamo che anche soltanto ieri abbiamo avuto 250 mila nuovi casi ufficiali“, ha spiegato il legale di Berlusconi.
Quindi la situazione legata al Quirinale. “A questo non vi è dubbio che si aggiunga, e lo dico in punta di piedi e con una forma di malcelato imbarazzo, l’opportunità di non creare disagi al mio cliente. Consideriamo che la prossima udienza sarebbe prevista per mercoledì prossimo – ha ricordato l’avvocato di Berlusconi –. È il 26, ed è cosa notoria che il 25 iniziano le sedute per l’elezione del Presidente della Repubblica“.
La richiesta dell’avvocato e la decisione dei giudici
“Dico questo al di là e a prescindere dal fatto che il dottor Berlusconi possa essere ufficialmente candidato – ha precisato l’avvocato Cecconi –. Su questo, a beneficio extraprocessuale, dico subito che non voglio interloquire o intervenire. Ma è una ragione di opportunità fare oggetto di analisi e valutazione ai fini di un eventuale rinvio. Naturalmente con sospensione dei termini di prescrizione, perché questa richiesta non può determinare forma alcuna di pregiudizio ai naturali termini di decorso del processo“.
La richiesta è stata accolta dai giudici, che hanno deliberato il rinvio al 16 febbraio. Lo stesso Cecconi lo ha spiegato a margine dell’udienza alla stampa presente. “Ci sono due fattori, entrambi rilevanti. A livello processuale, c’è obiettiva difficoltà di assicurare la presenza dei testimoni. L’altra richiesta non deriva da una specifica norma processuale. Ma l’imminente e coincidente inizio delle votazioni per la Presidenza della Repubblica mi imponeva di segnalare questo aspetto“, ha sottolineato l’avvocato di Berlusconi.