Bagarre alla Camera: “Il centrodestra sputacchia insulti in Aula”

È bagarre alla Camera dei deputati, mentre è in corso la discussione degli ordini del giorno sul decreto Covid. Alcuni deputati di Fratelli d’Italia e della Lega si sono tolti la mascherina per inveire contro il deputato del M5S, Giovanni Currò. A prendere la parola in Aula è il deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni, che ha attaccato il centrodestra: “Si tolgono le mascherine per sputacchiare insulti in Aula”. Il vicepresidente, Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia), ha invitato i deputati del centrodestra ad avere “un comportamento consono all’istituzione parlamentare”. Dopo l’intervento di Fratoianni, sempre Rampelli è stato costretto a rivolgersi agli esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia che hanno protestato contro le parole del deputato di Leu, affermando: “Qui addirittura volano coriandoli”.

Alla Camera la tensione rimane alta dopo la giornata di ieri

Un’altra giornata convulsa è stata quindi vissuta all’interno della Camera dei deputati dopo un’altra bagarre scoppiata di ieri, quando Alessandro Pagano (Lega), illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, aveva criticato il governo perché al funerale di un poliziotto morto per il Coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante, per poi aggiungere: “Quando è tornata una neo-terrorista, perché questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla”, riferendosi a Silvia Romano. Pagano è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna. Cosa che però non ha impedito vivaci proteste di molti deputati, soprattutto del Partito Democratico, con Emanuele Fiano che ha sottolineato che quanto detto in Aula fosse una “calunnia” nei confronti di chi era stata tenuta prigioniera dai terroristi. Poi, in serata, Pagano aveva corretto le sue dichiarazioni. “Se offeso qualche sensibilità, mi scuso. Sulle scelte personali nessuno ha titolo e diritto di intervenire”. E ha aggiunto: “Il mio intervento era volto a sollevare interrogativi nei confronti di un’azione di governo che sembrerebbe, da quanto affermato dal portavoce dell’organizzazione terroristica al Shabaab, avere agevolato, attraverso i soldi versati dallo Stato italiano, l’acquisto di armi per la jihad e nuovi attentati”.

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