Autonomia, Schlein: “Ora la sfida è portare il Paese a votare”

Schlein: “Dobbiamo far capire alle persone che l’autonomia differenziata rischia di minare l’accesso ai servizi fondamentali del cittadino”

“Una grande mobilitazione a Nord come a Sud, ma adesso la vera sfida è quella di portare il Paese a votare contro una riforma sbagliata che spacca il Paese in due”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, a margine dell’assemblea nazionale del comitato referendario contro l’autonomia a Roma. “Per questo obiettivo si è riunita una forte coalizione di forze sociali e politiche, sindacali e associative che insieme porta avanti questa battaglia per l’unità nazionale. Ora dobbiamo far capire alle persone che quando si parla di autonomia differenziata stiamo parlando del tentativo di minare l’accesso ai servizi fondamentali del cittadino, ossia creare cittadini serie A e serie B”, ha aggiunto Schlein.

“Non accetteremo alcun tipo di blitz sull’elezione dei giudici”

“Noi non accetteremo alcun tipo di blitz sull’elezione dei giudici della Corte costituzionale. È gravissimo anche solo averlo appreso dalla stampa. Questa concezione proprietaria delle massime istituzioni della repubblica deve finire qui, e vederci tutti mobilitati a difesa delle garanzie democratiche”, ha dichiarato Schlein.

Diritti, Valditara: “Schlein non capisce che senza doveri non esistono”

Durante un evento diverso, il convegno ‘L’Italia dei conservatori: Europa, futuro, libertà’ svolto presso l’hotel Quirinale, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ha rivolto alcune critiche a Schlein. “Il principio di responsabilità individuale è un principio fondamentale o ci sarebbe l’anarchia. L’anarchia e il comunismo per fortuna sono stati sconfitta dalla storia. Quando Elly Schlein parla solo di diritti senza i doveri non capisce che senza i doveri i diritti non esistono”, ha osservato Valditara. “È la stessa Costituzione che lo dice. Si è sempre parlato di responsabilità della società, ma se è solo della società si può scusare tutto, come la distruzione delle scuole durante le occupazioni. Teppismo. Chi rompe paga altrimenti se non paga perché poverino ha le sue ragioni”, ha concluso il ministro.

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