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“Perdiamo un litro ogni tre. Questo è ciò che succede nella nostra area territoriale. Siamo una delle aree più virtuose a livello nazionale, ma non basta. Dobbiamo ridurre al minimo gli sprechi, per salvare ogni litro di acqua potabile. Perché le riserve sono finite“. Così Matteo Marnati, assessore all’Ambiente in Piemonte, sulla dispersione idrica nella Regione. In particolare in queste settimane, così durante condizionate dalla siccità.
In Piemonte acqua dei ghiacciai: “Sono riserve centenarie che perdiamo”
“L’acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è glaciale. È purtroppo dovuta allo scioglimento dei ghiacciai e all’innalzamento dello zero termico. Arriva quindi acqua liquida, ma non è una bella notizia – ha sottolineato Marnati –. Perché questo significa che stiamo perdendo delle riserve che sono lì da centinaia di anni“.
“L’accelerazione dei cambiamenti climatici ci chiede di essere più veloci. E quando facciamo questo tipo di interventi il tempo non basta – è l’allarme lanciato dall’assessore –. Quindi dobbiamo accelerare. C’è stata una richiesta di tutte le Regioni al Governo di semplificare, sia quando parliamo di grossi invasi che per la rete degli acquedotti. Abbiamo degli obiettivi specifici di ridurre le perdite di acqua, nonostante la nostra sia una realtà tra le più virtuose del Paese. Ma dobbiamo comunque abbattere questa percentuale, che è ancora troppo alta“.
I progetti per evitare gli sprechi: quanto valgono, chi li paga
E i progetti per salvare l’acqua potabile, in Piemonte e non solo, sulla carta sono già pronti. “C’è un piano Marshall da quasi 500 milioni, solo per la ricerca idrica e per diminuire le perdite di acqua idropotabile. C’è bisogno ora di far partire tutti questi investimenti in tempi brevissimi – ha spiegato Marnati –. Abbiamo una pianificazione e una strategia, in modo che i cittadini sappiano come vengono spesi i loro soldi. Anche perché vogliamo capire che fine abbiano fatto i decreti sulla transizione ecologica“.
Importante capire anche da dove arrivino i soldi per questi lavori. “Sono finanziati con le bollette e con il Pnrr, anche se aspettiamo l’ufficialità del Governo, lo chiederemo domani al ministro Cingolani. Ci sono poi tutti i canali di finanziamento dei fondi europei. Li prendiamo da dove arrivano, senza fare distinzioni. Siamo sotto al 40% di dispersione di acqua. È ancora alto, ci aspettiamo un calo significativo nei prossimi anni. Anche perché più si sale in montagna e più le percentuali superano anche il 60%. In pianura siamo sotto il 20%“, ha concluso l’assessore.