8 marzo, Boldrini: “Oggi ben poco da festeggiare e molto da lottare”

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Abbiamo ben poco da festeggiare in Italia, perché il Coronavirus è in gran parte sulle spalle delle donne. L’Istat ha evidenziato che di 101 mila posti di lavoro persi, 99 mila erano donne. C’è molto da lottare, partendo dal Pnrr, dove l’uguaglianza di genere deve essere prioritaria“. Così l’onorevole del Partito Democratico, Laura Boldrini, a margine del flash mob organizzato per l’8 marzo davanti all’ambasciata della Polonia a Roma.

8 marzo: per tutte le donne, contro il governo polacco

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Si è infatti tenuto, davanti all’ambasciata di Polonia a Roma, il flash mob organizzato da Laura Boldrini. Un evento tenutosi in contemporanea con altre capitali europee. Un’occasione, questa, per mostrare la vicinanza alle donne polacche che continuano a protestare contro il governo del Paese. Il governo della Polonia è reo infatti di aver promulgato una legge liberticida, che vieta l’aborto. All’iniziativa, organizzata non casualmente per l’8 marzo, sono state tante le organizzazioni che hanno partecipato. Tra queste Amnesty International, Articolo 21 e GayNet Roma.

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Oggi siamo davanti l’ambasciata della Polonia per abbracciare le tante donne polacche che stanno manifestando a Varsavia contro una legge liberticida – ha spiegato Laura Boldrini –. Siamo con loro, non solo da Roma, ma da tutte le capitali europee. Nell’Europa dei diritti questo è inconcepibile. Noi dobbiamo stare insieme a chi lotta in prima persona. Vogliamo dire alle donne polacche che non le lasceremo sole“.

Una protesta arrivata fino al Parlamento europeo

E, in occasione dell’8 marzo, l’abbraccio delle donne è più forte che mai. Arrivando fino a chi, in Polonia, sta vivendo giorni e settimane di fuoco. Pagando un costo salatissimo per una “colpa” che colpa non dovrebbe essere per nessuno, in nessun luogo: essere donna.

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Una protesta arrivata fino al Parlamento europeo di Bruxelles, in Place du Luxembourg. Anche qui, per l’8 marzo, si sono concentrate le manifestazioni per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Tanti i cartelli che richiamano allo sciopero in occasione della giornata internazionale della donna, che condannano la cultura maschilista e la disparità tra uomini e donne.

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