Milano, da oggi obbligo dei sensori “salva ciclisti” per i camion: come funzionano

Milano, in qualità di città di primo piano in Italia, ha recentemente approvato una nuova normativa concernente il regolamento municipale che impone l’uso dei cosiddetti “salva ciclisti” ai camion aventi una determinata lunghezza e peso quando entrano nell’Area B del comune, una zona del territorio deputata alla gestione del traffico. Tale dispositivo di sicurezza, noto come “sensore per l’angolo cieco”, è ormai diventato un requisito imprescindibile per tutti i mezzi pesanti destinati all’uso urbano.

Chiariamo che non esiste una specifica standard di riferimento per questa tipologia di sensori, poiché la gamma di soluzioni disponibili è piuttosto ampia. In generale, però, si tratta di sistemi abilitati a garantire un’ampia visibilità al conducente dell’autocarro in caso di rischio di collisione nella zona cieca a destra del veicolo. Ciò diviene possibile grazie ad un sistema di monitoraggio con videocamera e schermo, oppure attraverso sensori in grado di innescare un avvertimento acustico o visivo, costituito da una spia luminosa.

I punti ciechi attorno ad un veicolo, noti come angoli ciechi o angoli morti, rappresentano una zona che non è coperta né dalle retrovie, né dal campo visivo del conducente, a meno che questi non giri la testa o muova la parte superiore del corpo. Tale problematica risulta particolarmente critica sulla parte destra dei veicoli a guida sinistra. Tuttavia, un altro fenomeno altrettanto pericoloso che merita attenzione è il cosiddetto “guardato, ma non visto”, ovvero quando il conducente, sovraccarico di informazioni, “vede” il ciclista nello specchietto ma non riesce ad elaborare tale informazione a causa della congestionata percezione cognitiva momentanea.

In merito all’installazione di sensori per l’angolo cieco sui veicoli, il codice della strada non prevede alcun requisito né una specifica sanzione per la mancanza di tali dispositivi. Tuttavia, il Comune di Milano ha deciso di inserire tale obbligo all’interno del regolamento dell’Area B, impegnandosi a sanzionare i trasgressori.

Camion in città: una novità che protegge ciclisti e pedoni a Milano

Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza salva ciclisti, esistono diverse soluzioni possibili, alcune delle quali opzioni di serie offerte dai produttori di veicoli (e quindi integrate con i sistemi di guida), mentre altre sono installate successivamente (“after market”) e svolgono solo una funzione di allarme. Nonostante la mancanza di una normativa specifica, in Europa è in atto l’applicazione di una disposizione che prevede l’obbligo dei sensori di rilevamento e allarme dell’angolo cieco su tutti i veicoli pesanti di nuova immatricolazione e omologazione.

Il sensore after market rappresenta un’alternativa per i veicoli pesanti che non dispongono di un sistema integrato di frenatura e sterzata automatica in caso di presenza di pedoni o ciclisti nell’angolo cieco. Questi sensori possono generare allarmi sonori e visivi nella cabina di guida e all’esterno, assimilabili ai sensori di parcheggio installabili nelle auto. Per quanto riguarda gli allarmi esterni, questi potrebbero non sempre risultare efficaci in ambienti rumorosi come le strade cittadine. Gli allarmi interni, invece, potrebbero fare la differenza, ma solo se l’autista è in grado di gestire le diverse informazioni ricevute e di evitare distrazioni. Il costo del kit varia, arrivando anche ai 5mila euro.

Un camion si allontana sulla strada
Foto | Boris Hamer @Canva – newsby.it

Esistono due tipologie di modelli after market per la sicurezza del veicolo: i modelli base e quelli evoluti.

I modelli base offrono una soluzione con l’integrazione di un sensore di prossimità e una serie aggiuntiva di specchietti laterali per monitorare l’angolo cieco. Tuttavia, essendo aggiunte esterne al veicolo, non possono sfruttare appieno la frenata automatica, che risulta essere un valido aiuto in molte situazioni di emergenza. Inoltre, l’eccessiva quantità di specchietti può disorientare il guidatore, causando un sovraccarico cognitivo. In particolare, gli specchietti aggiuntivi non sono sempre facili da visualizzare in condizioni di scarsa illuminazione.

Per superare questi problemi, è possibile optare per i modelli evoluti, i quali offrono la massima integrazione con il veicolo. Essi prevedono l’utilizzo di telecamere o sensori montati sul frontale dell’auto, al fine di identificare eventuali ostacoli. Inoltre, questi modelli evoluti sono in grado di interagire direttamente con il sistema di frenata automatica del veicolo, offrendo quindi maggiore sicurezza e riducendo la possibilità di errori da parte del guidatore.

Sensori “salva ciclisti” per i camion: ecco come le case automobilistiche pensano di integrarli nei loro mezzi

I costruttori di autoveicoli si stanno sempre più concentrando sull’integrazione di sensori di nuova generazione sui loro mezzi. Ad esempio, i camion che presentano difficoltà a vedere la strada in modo centrale a causa del cassone di carico, ora potranno contare su specchietti centrali dotati di telecamera.

Un esempio è il Ford Smart Mirror, una telecamera che riprende la strada dal posteriore e la trasmette in tempo reale su un monitor posto nella posizione e con la forma di uno specchietto retrovisore centrale tradizionale. Questo sistema fornisce una visione naturale, continua e ad alta definizione, punto di forza rispetto alle classiche telecamere da parcheggio e retrovisori.

Bosh ha fieramente prodotto lo standard di mercato per la frenata di emergenza automatica (Autonomous emergency braking o Aeb) più diffuso, grazie ad una serie di sensori di distanza altamente efficaci che rilevano l’avvicinarsi di un oggetto sulla corsia e attuano il sistema di frenata necessario. Il sistema Aeb di Bosh utilizza un avanzato algoritmo predittivo in grado di salvare vite umane, pedoni e ciclisti in particolare in circostanze frontali: ad esempio persone che stanno per attraversare la strada o calano la velocità lateralmente su una bicicletta. Grazie all’altissima affidabilità e al collaudato funzionamento del sistema, i clienti possono acquistare con fiducia autovetture equipaggiate da questa tecnologia. Tuttavia, va sottolineato che questo sistema non è concepito per la copertura dell’angolo cieco laterale.

Subaru è nota per la produzione di alcuni tra i migliori sistemi di sicurezza per i propri veicoli e il sistema EyeSight (giunto alla terza generazione) ne è un chiaro esempio. Il progetto si basa su due telecamere collocate dietro il parabrezza per attivare la frenata di emergenza automatica (Aeb) ogni qualvolta si rendesse necessario. Secondo l’Istituto assicurativo per la sicurezza stradale americano, il sistema di Subaru negli Stati Uniti ha ridotto del 29% il rischio di collisioni con i ciclisti.

Ad esempio, il Mercedes-Benz Actros è dotato di sensori radar integrati nel fascione del parafango anteriore destro, mentre le videocamere a 360 gradi Easy Fit di Bosch possono essere utilizzate anche come strumenti per facilitare la svolta.

Nel mondo dei trasporti, la sicurezza è la priorità assoluta. I produttori di camion hanno quindi sviluppato una vasta gamma di sensori e assistenti di svolta integrati per prevenire incidenti durante le manovre di curva. Questi dispositivi sono progettati per individuare la presenza di ciclisti o pedoni e avvisare immediatamente il guidatore senza interferire sulla marcia del veicolo.

Tuttavia, la maggior parte dei sensori ha ancora problemi di mancato riconoscimento o falsi positivi. Questi errori possono vanificare l’efficacia dell’assistente di svolta, soprattutto se l’installazione non è stata fatta correttamente. Individuare e risolvere questi problemi è fondamentale per garantire la massima sicurezza nel trasporto stradale.

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