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L’uomo ripete “I can’t breathe” (non riesco a respirare) e “Let me breathe” (lasciatemi respirare) per almeno 12 volte in 30 secondi e quando perde conoscenza i poliziotti continuano ad aspirare il sangue. Poi gli agenti si accorgono che non c’è più battito e solo dopo oltre 11 minuti dagli ultimi gemiti di Edward Bronstein tentano inutilmente il massaggio cardiaco. La famiglia della vittima ha fatto causa ad una decina di poliziotti per uso eccessivo della forza e violazione dei diritti civili, contestando anche l’autopsia, secondo cui l’uomo sarebbe morto per “intossicazione acuta di metanfetamine durante l’arresto“. A distanza di quasi due anni dalla tragedia, un giudice ha ordinato la diffusione del video, registrato da uno degli agenti.