Tutto pronto per il duello che andrà in onda su Abc nella serata di martedì 10 settembre che potrebbe essere decisivo per il futuro della Casa Bianca
Le elezioni presidenziali americane del 5 novembre si avvicinano a grandi passi, e con esse sale la tensione in vista del primo – e forse unico – dibattito televisivo tra i due principali contendenti: Kamala Harris e Donald Trump. In un clima di incertezza che riflette l’equilibrio delle forze nei sondaggi, il dibattito potrebbe rivelarsi un momento decisivo per la corsa alla Casa Bianca. A pochi giorni dall’evento, previsto per martedì 10 settembre e trasmesso da ABC News, entrambi i candidati si preparano per affrontarsi in un faccia a faccia che potrebbe segnare una svolta cruciale nella campagna elettorale.
Le sfide di Kamala Harris
Per Kamala Harris, l’attuale vicepresidente e candidata democratica, la posta in gioco è altissima. Secondo un recente sondaggio del New York Times/Siena College, il 28% degli elettori indecisi afferma di non conoscerla abbastanza e di avere bisogno di ulteriori informazioni prima di decidere. Questo rappresenta un problema non da poco per Harris, che dovrà sfruttare il dibattito per presentarsi in modo chiaro agli elettori, in particolare a quei gruppi cruciali come gli uomini ispanici, che finora non è riuscita a convincere del tutto. La conquista di questo elettorato potrebbe rivelarsi fondamentale per ottenere i voti necessari per prevalere negli Stati chiave.
Harris si sta preparando al confronto chiudendosi in un hotel a Pittsburgh, circondata da una squadra di consiglieri esperti. Tra questi spiccano Philippe Reines, ex consigliere di Hillary Clinton, che interpreta il ruolo di Trump durante le simulazioni, e Karen Dunn, veterana dei dibattiti politici. Harris dovrà sfruttare le sue capacità oratorie per stanare Trump e, secondo il consiglio della stessa Clinton, non lasciarsi “attirare nella rete” dell’ex presidente. “Trump si innervosisce facilmente e abbocca all’amo, soprattutto quando viene attaccato su questioni sostanziali”, ha ricordato Clinton in un’intervista, facendo riferimento a un momento cruciale del dibattito del 2016, quando definì Trump “un burattino di Putin”, facendolo balbettare e innervosire.
La strategia di Trump
Dall’altra parte, Donald Trump sta affrontando il dibattito con un approccio apparentemente più rilassato. Tuttavia, secondo fonti a lui vicine, il tycoon non ha mai dedicato tanto tempo alla preparazione come in questa occasione. Durante i suoi comizi nei cosiddetti swing states, come Wisconsin, Pennsylvania e Michigan, Trump ha attaccato Harris, sostenendo che sia “peggio di Biden”. In queste aree cruciali per l’esito delle elezioni, i sondaggi mostrano i due candidati praticamente alla pari, con il 48% a favore di Trump e il 47% per Harris, secondo un sondaggio condotto dal New York Times e Siena College.
La campagna di Trump ha criticato duramente la scelta di ABC di tenere spenti i microfoni quando uno dei candidati sta parlando, sostenendo che ciò avvantaggerà Harris, evitando lo scontro diretto. D’altra parte, lo staff della candidata democratica ha sollevato preoccupazioni simili, affermando che il formato potrebbe svantaggiarla, proteggendo Trump da un confronto più serrato.
I sondaggi e le previsioni
A quarantotto ore dal dibattito, la situazione appare incerta. Secondo le proiezioni più recenti, Harris avrebbe una lieve possibilità di vincere le elezioni, con il 52% di probabilità di successo e 270 grandi elettori, il minimo richiesto per conquistare la Casa Bianca. Tuttavia, il margine è estremamente ridotto: Trump potrebbe arrivare a 268 grandi elettori, secondo la media di tre modelli predittivi. Il modello elaborato da FiveThirtyEight assegna a Harris un vantaggio leggermente maggiore, con il 55% di probabilità di vittoria e 281 grandi elettori, mentre quello di The Economist la vede appena sopra la soglia dei 270 elettori. Il sondaggista Nate Silver, tuttavia, ribalta la situazione, assegnando a Trump il 61% di probabilità di vittoria e 278 grandi elettori.
In questo contesto, lo Stato chiave della Pennsylvania appare come il terreno di battaglia decisivo. Chi vincerà qui avrà una mano solida sulla vittoria finale. Per entrambi i candidati, il dibattito potrebbe essere l’ultima occasione per conquistare gli elettori indecisi e spingere i voti a proprio favore.
Il peso del confronto televisivo
Il dibattito di martedì sera potrebbe non essere solo uno spettacolo televisivo, ma un momento storico nella corsa presidenziale. ABC News ha affidato la moderazione a due giornalisti esperti, David Muir e Linsey Davis, con l’intento di mantenere il confronto sui binari della chiarezza dei contenuti. Tuttavia, il formato stesso del dibattito è stato oggetto di critiche da parte di entrambi i candidati, che temono che alcune regole possano favorire l’uno o l’altro.
La preparazione al dibattito da parte dei due contendenti è stata diversa. Mentre Harris ha scelto di concentrarsi sullo studio dettagliato dell’avversario, Trump ha dichiarato di non aver bisogno di particolari preparazioni, un atteggiamento che aveva adottato anche nel 2020 durante il dibattito con Joe Biden. All’epoca, Trump aveva sfruttato la confusione di Biden per consolidare la sua posizione, un evento che portò poi al declino della campagna di Biden e alla successiva candidatura di Harris.
Temi centrali del dibattito
Tra i temi che domineranno il confronto, Harris si concentrerà sui diritti delle donne e sui problemi legali di Trump, come la condanna per 34 reati legati a uno scandalo sessuale, cercando di collegare l’ex presidente alla fondazione Project 2025, un’agenda conservatrice che, secondo i critici, prevede una svolta autoritaria in caso di vittoria. Harris sottolineerà anche il sostegno di Trump ai miliardari e attaccherà le sue politiche economiche.
Trump, dal canto suo, accuserà Harris di non aver realizzato nulla di concreto durante la sua vicepresidenza, citando la gestione dei migranti, il costo del carburante e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari. Inoltre, cercherà di evidenziare il cambio di posizione della democratica, che è passata da una linea dura come procuratrice a una più liberale da quando è diventata candidata alla presidenza.
Il fattore fact-checking
Uno degli elementi che potrebbe davvero fare la differenza sarà la verifica in tempo reale delle dichiarazioni fatte dai due candidati. Negli ultimi anni, i media americani hanno spesso evitato di contestare direttamente le affermazioni dei candidati durante i dibattiti o le interviste, limitandosi a fare fact-checking in seguito. Questo ha suscitato critiche da parte di molti elettori, che vorrebbero vedere una maggiore trasparenza e responsabilità in diretta. Se durante il dibattito di martedì ci fosse un controllo immediato della veridicità delle affermazioni, l’impatto sui telespettatori potrebbe essere significativo, specialmente in un contesto così delicato e combattuto.
L’unico episodio recente di pressione mediatica diretta a un politico è avvenuto durante un’intervista condotta da tre giornaliste afroamericane, tra cui una presentatrice di Fox News, che misero Trump in difficoltà, facendolo perdere le staffe. Da allora, episodi di questo tipo sono stati rari, e l’assenza di un confronto diretto sulle affermazioni fatte durante i dibattiti è rimasta un problema. La speranza di molti è che ABC e i suoi moderatori possano intervenire attivamente, facendo luce sulle dichiarazioni dei candidati mentre si svolge il confronto, evitando che la disinformazione prenda il sopravvento.