La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato, con una maggioranza risicata, l’Heroes Act, il pacchetto di aiuti da 3mila miliardi di dollari ideato dal Partito Democratico per tamponare gli effetti negativi del lockdown sul Paese. Nei giorni scorsi il presidente Donald Trump e altri esponenti del Partito Repubblicano, tra cui Mitch McConnell, avevano definito il provvedimento di 1.815 pagine “morto in partenza”, segno evidente che la maggioranza repubblicana al Senato potrebbe modificarlo pesantemente o persino cancellarlo.
Cosa prevede l’Heroes Act?
Il nuovo disegno di legge porterebbe quasi mille miliardi di dollari nelle casse dei governi statali e locali, consentirebbe un altro pagamento diretto di 1.200 dollari ai privati, oltre ad aiuti per disoccupati, inquilini e proprietari di case e detentori di debiti universitari. Inoltre, potenzierebbe la lotta al coronavirus Sars-CoV-2, permettendo di effettuare un maggior numero di tamponi e di migliorare il contact tracing e le terapie. Per consentire agli immigrati l’accesso agli aiuti finanziari, il disegno di legge prevede la rimozione della necessità di avere un Social Security number, introdotta col precedente Cares Act.
Le critiche dei repubblicani
L’Heroes act (acronimo di Health and Economic Recovery Omnibus Emergency Solutions Act) è stato approvato dalla Camera dei rappresentanti con 208 voti a favore e 199 contrari. Un solo repubblicano ha dato il proprio supporto al provvedimento, mentre 14 democratici l’hanno “bocciato”. Si tratta di numeri che non stupiscono, considerando che nelle ultime settimane vari esponenti del Partito Repubblicano avevano criticato l’Heroes Act, definendolo una “lista dei desideri” dei democratici gonfiata per fini elettorali in vista delle presidenziali di novembre. Per i Repubblicani la prossima misura dovrebbe piuttosto tutelare le imprese dalle eventuali azioni legali intentate dai dipendenti che dovessero ammalarsi di Covid-19. Il presidente Trump, inoltre, chiede un taglio alle tasse sui salari, osteggiato però dai leader del Partito Repubblicano.