Era notte in Italia quando i grandi elettori della California hanno assegnato i loro voti a Joe Biden e Kamala Harris. Dichiarandoli rispettivamente Presidente e vice Presidente degli Stati Uniti d’America. I democratici vanno a quota 306, dopo la conferma delle Hawaii. Contro i 232 dei repubblicani di Donald Trump che, a seguito del voto, perde un elettore che passa nell’area indipendente.
La modalità con la quale è stato eletto ufficialmente Joe Biden
Il 14 dicembre si sono riuniti i 538 grandi elettori americani per assegnare il loro voto definitivo ai candidati Joe Biden e Donald Trump, così come per i loro vice Harris e Pence. Nella costante normalità del voto americano il risultato del voto cittadino rispecchia la vittoria finale dei candidati. Nonostante questo, il processo elettorale prevede che i grandi elettori abbiamo l’ultima parola nell’assegnazione del nuovo inquilino della Casa Bianca. Secondo la Costituzione americana, infatti, non sono direttamente i cittadini, ma i grandi elettori a esprimere il Presidente e il vice Presidente degli Stati Uniti.
In queste elezioni 2020 non si poteva dar nulla di scontato, nonostante l’esito del voto del 3 novembre che era stato reso chiaro già quattro giorni più tardi. Tra numerose accuse infondate su presunti brogli elettorali, così come la costante diffusione di notizie false, disinformazione e complottismo di ogni genere, hanno reso questa formalità un momento molto importante. Non bisognava sottovalutare la possibilità di grandi elettori infedeli. Letteralmente “schedati” dagli stessi americani in quanto candidati con il proprio partito a sostegno di un candidato Presidente per poi votare quello avversario. L’ultima volta era successo nel 2016 con 10 grandi elettori infedeli. Il 20 gennaio 2021 ci sarà la cerimonia di insediamento da presidente di Joe Biden.
Nel frattempo il rappresentante Paul Mitchell, eletto nel Michigan, ha deciso di lasciare i repubblicani rendendo noto il suo disgusto per le teorie di complotto infondate da Trump per ribaltare il risultato elettorale. “È inaccettabile che i candidati trattino il nostro sistema elettorale come se fossimo un Paese del terzo mondo”, ha scritto Mitchell nella sua lettera.