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Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, si è scagliato contro la Russia nel suo consueto videomessaggio sui social, dicendo che Mosca “non vuole davvero la fine della guerra“. Quindi ha spiegato: “La Russia ha improvvisamente deciso di definire Azov un’organizzazione terroristica. Anche se, quando a farlo è uno Stato terrorista, è assurdo“, ha attaccato ancora Zelensky.
Zelensky e l’esempio dell’Ucraina
“Stanno attivando vari emissari, con la tesi che lo Stato terrorista vorrebbe negoziare. Se la Russia volesse davvero porre fine alla guerra – ha quindi spiegato Zelensky –, ora non porterebbe i suoi riservisti nel sud dell’Ucraina. E non creerebbe fosse comuni di persone innocenti, assassinate sul territorio ucraino“.
Secondo Zelensky, poi, ciò che è avvenuto tra Russia e Ucraina deve diventare un esempio per l’intero pianeta. “Il nostro popolo ha unito il mondo libero. Non solo attorno alla sua lotta per la libertà, ma anche attorno alla comprensione di quanto la nostra libertà sia fragile – ha osservato –. La libertà di ogni nazione in Europa e in altre parti del mondo. Questa fragilità può essere protetta solo da un’azione collettiva. E affinché ciò funzioni a lungo termine deve esistere un’efficace architettura di sicurezza globale. Che assicuri che nessuno Stato possa mai più ricorrere al terrore contro un altro Stato“.
Economia, diplomazia, guerra: gli sviluppi
Nel frattempo proseguono le timide speranze per la risoluzione delle crisi delle esportazioni. La prima nave carica di cereali, partita da Odessa, è infatti arrivata nei pressi della costa turca sul Mar Nero a nord di Istanbul. Dopo un’ispezione congiunta da parte di delegati di Turchia, Ucraina, Russia e Onu, la nave ha quindi in programma di continuare il suo viaggio verso Tripoli in Libano, la sua destinazione finale. In attesa ce ne sono intanto altre quindici, tutte cariche di grano, come ha confermato da Kiev il viceministro della Politica agraria Taras Vysotskyi.
Si muovono però anche il fronte bellico e quello della diplomazia. Una delle ultime esplosioni si è verificata nei dintorni di Leopoli, nel distretto di Červonohrad. Iryna Vereshchuk, vice primo ministro dell’Ucraina ha invece annunciato l’inizio della “evacuazione obbligatoria dalla regione di Donetsk“. Zelensky ha intanto sentito telefonicamente il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Confermato per venerdì mattina il vertice tra Vladimir Putin e il presidente della Turchia, Erdogan: al centro dell’incontro anche il tema delle esportazioni di grano.