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Nella giornata di ieri, lunedì cinque dicembre 202, la Russia ha lanciato sul territorio dell’Ucraina dei missili del tipo Kh-101, Kh-555, Kh-22, Kh-59, Kh-31P e Kalibr nel corso di 17 raid aerei. Le forze ucraine sono riuscite ad abbattere 60 missili, ma altri dieci hanno colpito edifici residenziali e infrastrutture critiche a Vinnitsa, Kiev, Mykolaiv, Odessa e altre regioni.
“Con l’attacco missilistico di oggi la Russia ha segnato l’anniversario del memorandum di Budapest. Il destino di questo documento dà risposte a molte domande attuali su Mosca. Firmare semplicemente qualcosa con questi terroristi non porterà la pace. Essi certamente infrangeranno qualsiasi accordo raggiunto con loro. Cedere alla Russia qualsiasi elemento della sicurezza altrui significa una nuova guerra“. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio serale, ricordando che il 5 dicembre del 1994 fu firmato un accordo tra Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Ucraina, con il quale quest’ultima, aderendo al trattato di non proliferazione nucleare, ufficializzò la rinuncia alle armi nucleari in suo possesso dopo lo scioglimento dell’Urss. Zelensky ha sottolineato che “solo lo smantellamento delle capacità terroristiche russe, la liberazione dei territori ucraini e l’imputazione degli assassini porteranno la pace“.
Russia: “Aeroporto di Kursk attaccato da un drone lanciato dall’Ucraina”
Oggi, martedì 6 dicembre, un drone ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. Un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco, ma, secondo quanto dichiarato dal governatore Roman Starovoyt sui social media, non ci sono state vittime.
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha dichiarato che la Russia non rinuncerà al controllo della centrale di Zaporizhzhia per creare una zona di sicurezza nucleare. “Il ritiro della Russia dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia o il trasferimento del controllo su di essa a qualche ‘terza parte’ è fuori discussione“, ha dichiarato. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si era augurato il due dicembre scorso di raggiungere un accordo con la Russia e l’Ucraina entro la fine dell’anno sulla protezione della centrale attualmente occupata dalle truppe di Mosca. In precedenza, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva smentito quanto affermato da fonti ucraine secondo le quali le truppe russe intendevano ritirarsi dalla centrale.