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Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha consegnato a Matti Maasikas, capo della delegazione dell’Unione europea in Ucraina, il questionario compilato per ottenere lo status di Paese candidato per aderire all’Ue. “Oggi abbiamo fatto un altro passo per l’adesione del nostro Paese all’Unione europea. Ciò verso cui il nostro popolo sta andando e per cui combatte”, ha commentato il leader ucraino in un video.
Ucraina, il presidente Zelensky: “Ci sentiamo da tempo europei”
“Riconosciamo che questo sia un passaggio formale per l’Ucraina nel processo verso l’Unione europea. Sappiamo che la nostra gente si sente da tempo europea – ha aggiunto -. Crediamo che riceveremo il sostegno e diventeremo candidati all’ammissione. Dopo di che, inizierà la fase successiva, quella finale”. Zelensky ha poi ringraziato “Ursula von der Leyen, Charles Michel e Josep Borrell per la velocità con cui ci è stato consegnato il questionario e la nostra squadra, che ha risposto così velocemente”.
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“Speriamo che questa procedura avverrà nelle prossime settimane. Crediamo che sarà molto positiva innanzitutto per la storia del nostro popolo e per il prezzo che il nostro popolo ha pagato per la propria indipendenza e per la democrazia – ha concluso -. Capiamo che le nostre persone mentalmente e nell’animo sono da tempo in Europa e che il popolo ucraino è unito nel sentirsi parte dell’Europa, tuttavia ogni Paese deve seguire questo percorso. Purtroppo noi lo facciamo in un periodo così tragico”.
Kiev: “Procedura accelerata, non possiamo permetterci anni di negoziati”
Ieri sera da Kiev era giunta la notizia che il governo dell’Ucraina aveva terminato di compilare il questionario. A confermarlo era stato il numero due dell’ufficio di presidenza, Igor Zhovkva. “Ora ci aspettiamo una raccomandazione positiva da parte della Commissione e poi la palla passerà agli Stati membri – ha commentato -. A giugno si terrà una riunione del Consiglio europeo, dove ci aspettiamo che l’Ucraina ottenga lo status di candidato”. Quanto ai colloqui per l’adesione, Zhovkva ha invocato “una procedura accelerata. Non possiamo permetterci 10-15-20 anni di negoziati. La maggior parte degli Stati membri ci sostiene”.