Se l’Ucraina sta riuscendo a rispondere alla Russia in questa delicata fase del conflitto è anche se non soprattutto grazie alle armi che l’Occidente ha inviato a Kiev. Lo ha affermato Volodymyr Zelensky, in un discorso tenuto durante la notte. Ora però crescono gli allarmi sulla sicurezza alimentare, che riguardano anche l’Europa. Ma anche quelli sulla tenuta di alcuni governi, incluso quello italiano.
Come cambia l’organizzazione dell’Ucraina contro la Russia
“Le forze armate dell’Ucraina hanno inflitto perdite significative agli occupanti, stiamo avanzando. Siamo riusciti a stabilizzare una situazione che resta intensa e complessa, ma è sotto controllo – ha affermato Zelensky nel suo messaggio –. Un importante fattore che ha contribuito alla riconquista delle linee difensive e posizioni è stato l’arrivo puntuale dell’M142 Himars, che infligge chirurgicamente colpi ai posti di controllo e ai depositi di munizioni e carburante del nemico“. Gli insediamenti liberati dal controllo della Russia sarebbero 1.028: ne restano 2.621.
Nel frattempo a Kiev cambia anche l’organizzazione dei servizi segreti. “C’è un’altra notizia importante per quanto riguarda il servizio di sicurezza dell’Ucraina. È in corso un audit del personale del servizio. La questione del licenziamento di 28 funzionari è in fase di risoluzione“, ha spiegato Zelensky. A perdere il lavoro, secondo l’Ukrainsk Pravda, saranno funzionari di diversi livelli e le ragioni del loro licenziamento sarebbero dovute a risultati lavorativi deludenti.
L’apprensione per il grano e per i governi europei (Italia inclusa)
Riguardo ai territori che la Russia ha invaso, invece, restano le preoccupazioni a livello economico. Lo ha spiegato senza giri di parole il commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, al termine della riunione dei ministri. “La situazione della sicurezza alimentare in Ucraina peggiora continuamente. Vediamo i russi che bruciano cereali nei campi e le capacità di stoccaggio sono attaccate. Dobbiamo essere realisti. Stiamo riflettendo su come portare i cereali fuori dall’Ucraina, ma a un certo punto potremmo dover inviare cereali“, ha affermato.
Secondo l’Europa “la Russia sta usando il cibo come ricatto per impedire le esportazioni“. Ma intanto dall’Ucraina arriva un nuovo appello a non ridurre le sanzioni nei confronti di Mosca. “Indietreggiare e assecondare le richieste di Putin non funzionerebbe. È una trappola, perché il suo reale obiettivo è l’impoverimento dell’Europa. Vuole mettere l’opinione pubblica contro i governi in carica, nella speranza di sostituirli con forze radicali più favorevoli alla Russia“, ha avvertito Dmytro Kuleba, capo della diplomazia di Kiev. E qui, in un certo senso, si collega la situazione di Mario Draghi. A partire dal post sarcastico di Dmitry Medvedev sulla situazione italiana.