Buone notizie e sviluppi inquietanti nel giorno 103 dallo scoppio della guerra in Ucraina. Se infatti, da un lato, la proposta della Turchia per sbloccare l’esportazione del grano sembra avanzare, con la Russia disposta quantomeno a ragionarci, il tema delle armi continua a inasprire il Cremlino. Che in tal senso ha fatto pervenire una minaccia molto chiara tanto a Kiev quanto all’intero Occidente.
Armi dall’Occidente all’Ucraina: le possibili conseguenze
Il tutto nasce dalla prospettiva della fornitura di nuove armi all’Ucraina, in particolare lanciarazzi multipli a lungo raggio. Ebbene, nelle scorse ore anche il Regno Unito ha annunciato l’invio di missili con una gittata di 80 km, che si unirebbero agli Himars promessi dagli Usa. Si tratta dei sistemi lanciarazzi multipli M270, il cui scopo è quello di “colpire in profondità le posizioni russe posizionando le batterie più lontano dal fronte“.
Ebbene, la Russia ha annunciato che se tali sviluppi si concretizzassero, allora anche gli attacchi bellici nei confronti dell’Ucraina cambierebbero. In particolare l’esercito di Vladimir Putin si concentrerebbe sul cuore del potere di Kiev, con attacchi nei confronti di infrastrutture strategiche e istituzioni del Governo. A formulare tale minaccia è stato Andrei Kartapolov, capo della commissione Difesa della Duma, la Camera bassa di Mosca, che ha fatto riferimento all’aeroporto di Kiev e alla Verkhovna Rada, la sede del Parlamento.
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Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha peraltro ‘ripreso’ in diretta l’ambasciatore russo all’Onu, Vasily Nebenzya, per aver deciso di abbandonare la sala nel corso del suo intervento e lo ha accusato di non voler ascoltare “parole di verità“. Fonti Ue sottolineano come questa sia la prima volta che l’ambasciatore lascia il Consiglio di Sicurezza nel corso di una sessione dedicata all’Ucraina.
Dal grano al campo di battaglia: la situazione
Riguardo alla delicatissima situazione del grano, invece, è stato Erdogan in persona a provare a sbloccarla, ricavandosi un ruolo di mediatore in un’operazione che al momento riguarderebbe la sola area di Odessa. Lo schema preliminare, secondo il quotidiano russo Izvetsia, prevede prima lo sminamento del mar Nero da parte dei genieri turchi, poi la scorta della Marina di Ankara ai cargo al momento ancorati in Ucraina nei porti fino ad acque neutrali. L’operazione, effettuata con un centro di coordinamento e monitoraggio a Istanbul, si completerebbe nel giro di un mese.
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Sul fronte prettamente bellico, si registrano bombardamenti di artiglieria e attacchi con aerei ed elicotteri da parte dei russi sulla città di Severodonetsk, in Ucraina, nella regione del Lugansk. Colpiti principalmente edifici residenziali che sono poi andati distrutti dalle fiamme. Secondo le Forze Armate operative di Kiev, che hanno pubblicato i video sul proprio canale Telegram, certi danni saranno difficili da sistemare a causa dei contemporanei combattimenti in città.
Nelle scorse ore l’esercito russo è invece tornato a bombardare le aree residenziali di Kharkiv. Lo ha reso noto Oleh Synyehubov, il capo dell’amministrazione statale regionale di Kharkiv. Sotto attacco anche la città di Lysychansk, nella regione di Lugansk. A Kiev, invece, un bombardamento russo ha colpito una fabbrica nella zona orientale della città. Era da un mese che la guerra non tornava nella capitale ucraina. E questo potrebbe rappresentare una ritorsione dell’invio di lanciarazzi oltre gli 80 km confermata dai britannici.
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“I nostri eroi non cedono posizioni a Sevierodonetsk. In città, duri combattimenti nelle strade continuano“. Lo ha detto nel suo consueto messaggio serale Volodymyr Zelensky. E parlando dell’interno del Donbass, regione dove si trova Sevierodonetsk, il presidente dell’Ucraina ha detto che “il Donbass ucraino resiste, resiste con forza“.
Ucraina, estratto vivo dalle macerie di una casa distrutta dai bombardamenti a Kharkiv
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Un uomo di 52 anni è stato salvato dai vigili del fuoco dalle macerie di una casa distrutta dai bombardamenti nemici a Kharkiv. A seguito dei bombardamenti nemici, è scoppiato un incendio nella proprietà privata di una famiglia nel distretto di Kyiv, che copre un’area di circa 200 mq. Parte dell’abitazione è stata distrutta. I soccorritori della 27esima e 36esima unità statale dei vigili del fuoco e di soccorso hanno salvato dalle macerie un uomo di 52 anni. Ferita, inoltre, una donna di 70 anni. Tre unità di soccorso e vigili del fuoco del Servizio di emergenza dello Stato dell’Ucraina hanno combattuto l’incendio per quasi due ore.
Medvedev: “Odio chi è contro la Russia”
Dmitry Medvedev, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, si è scagliato contro i nemici della Russia, definendoli “bastardi e imbranati”. Sul suo canale Telegram ha poi chiarito perché ha scelto di usare delle parole così duro. “La risposta è che li odio. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”.
Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri italiano, ha definito “gravissime e pericolose” le affermazioni di Medvedev. “Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortementeanche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace. È doveroso – prosegue Di Maio – smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina“.