I dati forniti dal Kiel Institute for the World Economy aiutano a tenere traccia dei contributi arrivati a Kiev dall’inizio dell’invasione russa a oggi
Nel corso di una recente conferenza stampa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che l’Europa “sta prestando dei soldi” all’Ucraina e che gli europei “li stanno ricevendo indietro”, ma è stato prontamente corretto dal presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron: “Per essere onesti, noi paghiamo. Abbiamo pagato per il 60% dello sforzo totale. Come gli Stati Uniti, prestiti, garanzie…Abbiamo dato denaro reale, per essere chiari”. Dopo qualche momento di imbarazzo, Trump ha osservato che, a differenza degli Stati Uniti, prima o poi gli europei riavranno indietro i soldi prestati.
In totale si stima che da febbraio 2022 a dicembre 2024 Kiev abbia ricevuto supporto economico e militare per un totale di 400 miliardi di euro. Per capire meglio il contributo fornito da ciascun Paese all’Ucraina può essere utile rifarsi ai dati forniti dal Kiel Institute for the World Economy.
I principali sostenitori dell’Ucraina
In prima linea nel sostegno all’Ucraina troviamo gli Stati Uniti, che hanno impegnato circa 128 miliardi di dollari. Questo supporto include un’ampia gamma di aiuti, dai pacchetti di aiuti umanitari a forniture militari avanzate. Gli Stati Uniti hanno fornito armi e attrezzature per un valore di quasi 71 miliardi di dollari, superando di oltre tre volte il secondo Paese, la Germania, che ha messo a disposizione circa 27,5 miliardi di dollari in aiuti militari (ai quali bisogna sommarne altri 27,6 forniti tramite l’Unione europea). La potenza militare americana si è dimostrata fondamentale per l’Ucraina, specialmente in momenti critici del conflitto, dove l’acquisto di armi moderne e munizioni ha cambiato le sorti di battaglie cruciali.
90% of EU Financial Aid to Ukraine Comes as Loans, While the U.S. Mostly Provides Grants – The Economist
The Economist has analyzed a report from the Kiel Institute for the World Economy on Ukraine’s support over three years of war. Key findings:
📌 Total aid amounts to €267… pic.twitter.com/np9JANPXm7
— Devana 🇺🇦 (@DevanaUkraine) February 19, 2025
Il Regno Unito, un altro sostenitore chiave, ha impegnato circa 29,3 miliardi di dollari, ricevendo riconoscimenti per le sue forniture di armi leggere, veicoli blindati e addestramento militare per le forze ucraine. La posizione del Regno Unito è stata ulteriormente rafforzata dalla storicità dei legami tra Londra e Kiev, nonché dalla volontà politica di contrastare l’aggressione russa in Europa. Anche i Paesi dell’Unione Europea hanno giocato un ruolo significativo, impegnando circa 124 miliardi di dollari, dove la maggior parte del supporto è stata di natura finanziaria piuttosto che militare. Questo ha incluso pacchetti di aiuti per sostenere l’economia ucraina e garantire la continuità dei servizi pubblici durante il conflitto.
Il supporto da parte di Paesi più piccoli
Il Kiel Institute per l’Economia Mondiale ha anche notato un aumento significativo del supporto proveniente da Paesi più piccoli, in particolare quelli limitrofi all’Ucraina. La Danimarca, l’Estonia e la Norvegia sono esempi di nazioni che hanno fornito un supporto sostanziale rispetto alle loro dimensioni economiche. Per esempio, la Danimarca ha impegnato circa il 2,20% del suo PIL a sostegno dell’Ucraina; gli Stati Uniti, in confronto, si attestano allo 0,60% del loro PIL.
Un altro attore non trascurabile è il Canada, che ha contribuito con circa 38 miliardi di dollari, che corrispondono allo 0,70% del suo PIL. Tale impegno è stato accompagnato da un forte sostegno morale e politico all’Ucraina, con il governo canadese che ha costantemente ribadito la sua posizione contro l’aggressione russa e a favore della sovranità ucraina. Anche il Giappone e la Corea del Sud hanno fornito un sostegno significativo, sebbene più limitato rispetto a quello dei Paesi europei e degli Stati Uniti.
L’importanza del supporto umanitario
In questo contesto di aiuti militari e finanziari, non possiamo trascurare l’importanza del supporto umanitario. Gli Stati Uniti sono in testa anche in questo settore, seguiti dalla Germania, che ha attivamente sostenuto la popolazione ucraina colpita dalla guerra. Gli aiuti umanitari includono cibo, medicine e alloggi temporanei per i milioni di sfollati che hanno cercato rifugio a causa del conflitto. Le organizzazioni non governative e le agenzie internazionali, come la Croce Rossa, hanno collaborato con i governi per garantire che l’assistenza ai bisognosi.
Un aspetto cruciale emerso da questa guerra è l’importanza della cooperazione internazionale nella produzione di armi e nella difesa. Secondo Christoph Trebesch del Kiel Institute, la guerra è diventata un “conflitto di approvvigionamento e produzione di armi”. La necessità di costruire capacità industriali per la produzione di difesa è diventata evidente, specialmente in Europa, dove la cooperazione paneuropea è stata identificata come la soluzione migliore per affrontare le sfide future.
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