Ucraina, per Lavrov arrivare a una tregua ora sarebbe inutile

La dichiarazione del ministro degli Esteri è arrivata nel corso di un’intervista rilasciata a giornalisti russi e stranieri

La situazione in Ucraina continua a restare tesa e complessa, e le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, non fanno altro che confermare la difficoltà di giungere a un accordo di cessate il fuoco. Durante un’intervista rilasciata a giornalisti russi e stranieri, Lavrov ha espresso chiaramente la sua posizione, affermando che un cessate il fuoco attuale non porterebbe a nulla di costruttivo. “Un cessate il fuoco è una strada che non porta da nessuna parte”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di accordi più solidi e giuridicamente vincolanti.

La mancanza di fiducia nelle intenzioni ucraine

Secondo Lavrov, l’idea di un cessate il fuoco è stata utilizzata dalla parte ucraina come un modo per guadagnare tempo e riorganizzare le proprie forze. “Finora abbiamo sentito parlare della necessità di un cessate il fuoco, ma nessuno nasconde che l’obiettivo di una tregua è quello di guadagnare tempo per continuare a inondare l’Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi”, ha continuato. Queste affermazioni rivelano una mancanza di fiducia nei confronti delle intenzioni ucraine e la convinzione che una semplice pausa nei combattimenti non risolverebbe le questioni fondamentali del conflitto.

Lavrov ha ribadito la richiesta di accordi definitivi

Lavrov ha ribadito l’importanza di stabilire accordi definitivi e giuridicamente vincolanti che garantiscano la sicurezza della Russia, così come gli interessi legittimi dei suoi vicini, ma in un contesto che rispetti il diritto internazionale. Questa richiesta di accordi chiari e vincolanti sembra riflettere una posizione russa ferma, che non è disposta a scendere a compromessi senza garanzie concrete.

La questione siriana e le alleanze geopolitiche

La questione della Siria è emersa nel discorso di Lavrov, come un ulteriore esempio di come la Russia stia cercando di consolidare la propria posizione geopolitica. Ha parlato di contatti con le nuove autorità siriane riguardo alla sicurezza della missione diplomatica russa a Damasco.

Sergei Lavrov
Sergei Lavrov | EPA/Domenic Aquilina – Newsby.it

La Russia, secondo Lavrov, è “interessata e disponibile” al dialogo su vari argomenti, segnalando che le relazioni tra Mosca e Damasco sono strategiche. Questo rafforza l’idea che la Russia stia cercando di mantenere una rete di alleanze e collaborazioni che possano sostenerla in un contesto internazionale sempre più complesso.

Possibili vertici tra leader mondiali

In un contesto più ampio, Lavrov ha menzionato anche la possibilità di un vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, che potrebbe avvenire in località considerate neutrali, come il Qatar, l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti. Queste potenziali sedi di incontro sono scelte strategiche, poiché tali nazioni hanno cercato di mediare tra Mosca e Kiev, facilitando scambi di prigionieri di guerra e altre questioni spinose, come il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia. È interessante notare come la Russia stia cercando di utilizzare questo vertice come un’opportunità per rafforzare la propria posizione diplomatica a livello globale.

Lavrov sull’esclusione della Svizzera e le relazioni con l’Occidente

Lavrov ha anche escluso qualsiasi possibilità che il vertice possa tenersi in Svizzera, poiché, a suo avviso, il paese non è più considerato neutrale. Inoltre, la possibilità che un incontro simile avvenga in un paese europeo è molto scarsa, il che indica una crescente frustrazione russa nei confronti delle relazioni con l’Occidente.

Una strategia di lungo termine

La posizione russa, espressa chiaramente da Lavrov, sottolinea quindi una strategia di lungo termine: non solo si cerca di stabilire un ordine di sicurezza che tuteli gli interessi russi, ma si mira anche a mantenere e rafforzare alleanze strategiche nel Medio Oriente e oltre. L’attuale situazione in Ucraina, quindi, non è vista solo come un conflitto locale, ma come parte di una più ampia battaglia geopolitica che coinvolge diverse nazioni e interessi globali.

Potrebbe interessarti anche questo articolo: Per la Russia e l’Ucraina è arrivato il momento di negoziare? Zelensky: “Non ancora”