Ieri il segretario di Stato statunitense Antony Blinken in visita a Kiev ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, incluse le munizioni all’uranio impoverito con cui verranno equipaggiati, tra le altre cose, i carri armati M1 Abrams che Washington ha promesso di consegnare entro l’autunno.
La reazione della Russia: “Un atto criminale”
La reazione stizzita della Russia non ha tardato ad arrivare. “È un atto criminale da parte degli Stati Uniti. Questa non è solo una mossa di escalation ma riflette lo scandaloso disprezzo di Washington per le conseguenze ambientali dell’uso di questo tipo di munizioni in una zona di guerra”, ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov.
“Agli americani non importa. È chiaro che a loro non importa chi lo respira lì, dove si depositerà e quali conseguenze porterà per coloro che sono lì a combattere o cosa accadrà alle generazioni che vivranno su questa terra”, ha rincarato avvertendo che la pressione esercitata dalla Nato sulla Russia si sta spingendo “sull’orlo di un conflitto diretto tra potenze nucleari”.
Dello stesso tenore il commento dell’ambasciata russa negli Stati Uniti. “La decisione dell’amministrazione americana è un chiaro segno di disumanità“, ha scritto sul proprio canale Telegram.
Dagli Usa nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina
La controffensiva dell’Ucraina nella guerra contro la Russia potrà dunque contare anche sui nuovi aiuti da un miliardo di dollari promessi da Washington. Gli Stati Uniti sono il secondo Paese ad annunciare l’invio di munizioni all’uranio impoverito all’Ucraina, dopo il Regno Unito, che ha consegnato a Kiev proiettili dello stesso tipo all’inizio dell’anno.
Lo stanziamento, che porta a circa 43 miliardi l’impegno dell’amministrazione Usa a favore di Kiev, comprende anche componenti per sistemi di difesa aerea, munizioni per gli Himars, sistemi di comunicazione, oltreché aiuti umanitari e risorse destinate al bilancio dello Stato.
“Il sostegno all’Ucraina deve continuare, gli ucraini stanno gradualmente guadagnando terreno” e “questo nuovo pacchetto aiuterà a sostenere” la controffensiva di Kiev e a darle “nuovo slancio“, ha detto Blinken nella conferenza stampa con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
“Il presidente Biden mi ha chiesto di venire qui per riaffermare con forza il nostro sostegno e per assicurare che stiamo facendo ogni sforzo, come gli altri Paesi, per supportare il successo della controffensiva“.
L’avanzata di Kiev verso Sud
Nell’avanzata verso Sud, le forze militari di Kiev avrebbero superato il villaggio di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia. “Bucata” la prima linea di difesa russa, la strada che avranno difronte non sarà tuttavia in discesa, tra campi minati, barriere anti-carro e trincee profonde.
“La seconda linea è massiccia, anche se non è solida come la prima”, ha detto Oleksandr Shtupun, portavoce delle forze nel Sud dell’Ucraine. “La densità delle mine è inferiore, ma il numero è notevole. Le trincee non sono così solide”.
I rischi dell’uranio impoverito
Dopo la prima fornitura da parte di Londra all’inizio dell’anno, nei Paesi occidentali si è riacceso il dibattito sulla pericolosità delle munizioni all’uranio impoverito, emersa già a partire dagli anni ’90 con i conflitti nei Balcani e in Iraq.
Diverse organizzazioni, come la Coalizione internazionale per la messa al bando delle armi all’uranio, puntano l’indice contro i rischi per la salute, a cominciare dal cancro, causati dall’ingestione e dall’inalazione delle particelle di uranio impoverito sprigionate in seguito all’impatto delle munizioni con il bersaglio.
Destano pari allarme i danni che le polveri possono causare all’ambiente quando si depositano e penetrano nel terreno contaminando falde acquifere e cibo, come spiega l’Organizzazione mondiali della sanità (Oms).
Gli Stati Uniti dal canto sostengono che i residui di uranio impoverito dispersi nell’ambiente “non costituiscono una minaccia radiologica per le persone”, citando a sostegno della propria tesi l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).
L’uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio. La sua radioattività è di gran lunga inferiore a quella dell’uranio arricchito. È un materiale di scarto e dunque è piuttosto economico. Viene impiegato in ambito militare dagli anni ‘60, soprattutto per la produzione di munizioni anticarro, in virtù dell’altissima densità.
Lo scorso luglio – complice la progressiva erosione delle scorte di proiettili d’artiglieria convenzionali a disposizione della Nato – gli Usa hanno deciso di fornire a Kiev anche bombe a grappolo, un’altra categoria di armamenti controversa a causa del pericolo rappresentato dalle submunizioni inesplose per i civili.