Nel corso di un’intervista a Zona Bianca, su Rete 4, Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo, ha dichiarato che per il Cremlino è stato sorprendente scoprire che “l’Italia è in prima fila tra chi promuove sanzioni anti-russe” per l’invasione dell’Ucraina. “Eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero”, ha aggiunto.
Ha poi sottolineato che i Paesi europei devono pagare il gas russo in rubli perché “hanno rubato” a Mosca le sue riserve valutarie in dollari ed euro depositate presso le banche europee, imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni. “Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti, ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno le stesse somme previste dai contratti”.
Lavrov, polemiche per il paragone fra Hitler e Zelensky
Lavrov ha affermato che l’obiettivo di Mosca non è “rovesciare Zelensky”, ma assicurarsi “che dall’Ucraina non vengano più minacce per la Russia”. Ha poi accusato Kiev di servirsi di forze “neonaziste”. “Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche”, ha aggiunto Lavrov. Per il ministro non è paradossale voler “denazificare l’Ucraina” nonostante sia guidata da un ebreo. “Che il presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo non ha alcun significato. Secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche”.
Queste dichiarazioni di Lavrov sono state definite “false, deliranti e pericolose” da Dani Dayan, il presidente di Yad Vashem, il Museo della Memoria di Gerusalemme. “Sono affermazioni degne di condanna“. Vyacheslav Volodin, ha scritto sul suo canale Telegram, che tutti i capi di stato dei Paesi che forniscono armi all’Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra.
Kuleba: “Necessario ripristinare la sovranità di Kiev”
Per il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, invece, solo ripristinando la sovranità di Kiev su tutta l’Ucraina sarà possibile riportare la pace. Il ministro degli Esteri ucraino è stato intervistato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. Nella stessa intervista, Kuleba ha dichiarato che i negoziati con la Russia sono diventati più difficili dopo i colloqui a Istanbul.
“Ho parlato con Josep Borrell sul prossimo round di sanzioni dell’Ue alla Russia, che devono includere anche l’embargo al greggio”, ha poi scritto su Twitter. “Ho anche sottolineato che non ci può essere alternativa alla concessione dello status di candidato all’Ue all’Ucraina”.
I spoke with @JosepBorrellF on the next round of EU sanctions on Russia which must include an oil embargo. I also emphasized there can be no alternative to granting Ukraine EU candidate status. We paid separate attention to further safe evacuation from besieged Mariupol.
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) May 1, 2022
Ucraina: attacco russo ad Azovstal, scoppia un incendio
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Oggi, lunedì 2 maggio, sono riprese le evacuazioni da Mariupol, dove ieri un centinaio di civili è riuscito a lasciare la città. I media russi riferiscono che potrebbero essercene altri 500 nell’acciaieria Azovstal. Per Kiev, invece, i civili da evacuare sarebbero 220: 200 adulti e 20 bambini. Le operazioni di evacuazione sono riprese stamattina alle 7 (le 6 in Italia), come reso noto dal Consiglio comunale della città. Gli autobus sono partiti dal centro commerciale Port City.
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Per il movimento sicuro dei civili è stato aperto un corridoio umanitario ed è stato previsto un regime di silenzio: le persone rilasciate, compresi donne e bambini, sono state portate negli alloggi in un centro di accoglienza temporanea. Dopo i controlli e le ispezioni, agli interessati che lo desideravano è stata data la possibilità, insieme ai rappresentanti del Cicr e dell’Onu, di raggiungere il territorio controllato da Kiev. Le operazioni di evacuazione hanno però subìto dei ritardi.
In serata le forze russe hanno però ripreso a bombardare la città. In particolare, si registra un nuovo attacco allo stabilimento Azovstal, dove è scoppiato un incendio visibile da tutta la città. Lo ha reso noto il vice comandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, su Telegram secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda.
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Zelensky: “Più di cento civili evacuati dall’acciaieria”
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Zelensky ha parlato dell’evacuazione dei civili dall’acciaieria Azovstal in un video pubblicato sui suoi profili social. “Finalmente siamo riusciti ad avviare l’evacuazione delle persone dall’Azovstal. Dopo molte settimane di trattative, dopo tanti tentativi, diversi incontri, persone, chiamate, Paesi, proposte. Finalmente! Non c’è stato un solo giorno in cui non abbiamo cercato di trovare una soluzione per salvare la nostra gente. Più di cento civili sono già stati evacuati, donne e bambini in primis, che stavano fuggendo dalle ostilità ad Azovstal“.
“Spero che siano soddisfatte tutte le condizioni necessarie per continuare l’evacuazione delle persone da Mariupol – ha aggiunto –. L’organizzazione di questi corridoi umanitari è uno degli elementi del processo negoziale in corso. È molto complesso. Ma non importa quanto sia stato difficile, più di 350mila persone sono state salvate dalle aree delle ostilità. In soli 67 giorni di guerra su vasta scala, 143 nostri guerrieri hanno già ricevuto il titolo di eroe dell’Ucraina“.
Ucraina, Kiev: identificato uno dei “macellai” di Bucha
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Il ministero della Difesa ucraino ha pubblicato delle riprese aeree che mostrano l’esplosione di una piccola nave militare in mare. Il ministero ha affermato che le forze ucraine hanno affondato due motovedette russe classe Raptor vicino all’Isola dei Serpenti nel Mar Nero, dove i soldati ucraini avevano respinto le richieste di arrendersi delle forze d’invasione di Mosca.
In serata, intanto, la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, ha reso noto di aver identificato un sospettato per i massacri di Bucha. Si tratta del comandante di un’unità della Guardia nazionale russa. Durante un briefing, il capo della polizia regionale di Kiev, Maksym Ocheretianyi, ha invece dichiarato che nell’oblast’ della capitale, “in particolare nei territori liberati, abbiamo documentato finora 1.202 corpi senza vita di civili innocenti uccisi dai russi“.
Infine, “morti e feriti” si registrano anche ad Odessa dopo un bombardamento missilistico russo. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale, Maxim Marchenko, citato dall’agenzia Unian. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe morto anche un ragazzo di 13 anni. Secondo Interfax, in Ucraina sarebbe stato infine colpito un edificio religioso.