Ucraina, Mosca ammette: “Incrociatore affondato”. Ed espelle 18 diplomatici Ue

Il ministero della Difesa russo ha ammesso che l’incrociatore missilistico Moskva “ha perso stabilità a causa del danno allo scafo ed è affondato mentre veniva rimorchiato durante una tempesta”. Nella giornata di ieri, giovedì 14 aprile, l’Ucraina aveva rivendicato di aver colpito l’imbarcazione. Mosca ha attribuito il danno a un incendio avvenuto in seguito all’esplosione delle munizioni trasportate a bordo. Si teme che l’incrociatore potrebbe essere affondato assieme a una testata nucleare che, secondo voci non confermate, avrebbe fatto parte del suo arsenale.

Il Pentagono ha sottolineato che per la Russia la perdita della nave è un duro colpo. Anton Gerashchenko, il ministro degli Affari esteri ucraino, riferisce che durante l’esplosione e l’incendio a bordo della nave è morto Anton Kuprin, il comandante dell’incrociatore Moskva. Fu lui a dare l’ordine di bombardare l’Isola dei Serpenti durante il primo giorno di guerra.

Nel frattempo, la 51esima giornata di guerra è iniziata con delle esplosioni a Kiev e nei suoi dintorni. Lo stato maggiore generale delle forze armate ucraine ha dichiarato che l’esercito russo sta tentando senza successo di catturare gli insediamenti di Popasna e Rubizhne, nella regione di Luhansk. Nell’Ucraina occidentale, alcune unità delle Forze armate della Bielorussia stanno presidiando il confine ucraino-bielorusso nelle regioni di Brest e Gomel.

Situazione critica a Mariupol

Continua a peggiorare la situazione a Mariupol. Serhiy Volyna, il comandante della 36esima brigata della Marina ucraina, ha chiesto alle autorità di “sbloccare la città il prima possibile, militarmente o politicamente“. Ha poi sottolineato che da questa mattina sono in corso feroci combattimenti e i russi stanno avanzando in modo aggressivo. “Non abbiamo intenzione di arrenderci, ma la situazione sta precipitando“, ha sottolineato Volyna. Il consiglio comunale della città di Mariupol afferma che gli occupanti russi hanno iniziato a riesumare i cadaveri sepolti nei cortili dei blocchi residenziali. In base a quanto riferito dall’Ucraina, nella città ci sarebbero 13 forni crematori mobili e si sospetta che le forze russe li stiano usando per coprire i crimini di guerra.

Nel frattempo, la Russia ha reso noto che aumenterà il numero e la portata degli attacchi missilistici su Kiev in risposta agli atti di sabotaggio sul suo territorio da parte delle forze ucraine. Nella notte, i militari di Mosca avrebbero colpito una fabbrica di armi nelle vicinanze di Kiev con missili Kalibir lanciati dal mare.

Joe Biden andrà in Ucraina?

Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden sta valutando l’ipotesi di recarsi in Ucraina, come confermato da lui stesso rispondendo ai giornalisti. L’affermazione è però stata smentita dalla Casa Bianca. A recarsi a Kiev saranno Lloyd Austin o Antony Blinken.

Qualsiasi tentativo della Russia di ostacolare il trasferimento di armi all’Ucraina rischia di innescare un’escalation”, ha sottolineato Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale. “Gli Stati Uniti non stanno operando in Ucraina. Se i russi dovessero colpire una qualsiasi parte di territorio della Nato, dove le attrezzature militari vengono assemblate, questo comporterebbe l’invocazione dell’articolo 5 e cambierebbe completamente il gioco”, ha aggiunto.

Riprendendo la stessa espressione usata da Biden, il Parlamento di Kiev ha bollato come un genocidio le azioni dell’esercito russo in Ucraina. Come riportato dal Washington Post, la Russia avrebbe inviato agli Usa una nota diplomatica formale, nella quale il Cremlino sottolinea che l’invio di ulteriori armi all’Ucraina potrebbe portare a delle “conseguenze imprevedibili“.

Ucraina, Zelensky: “Resistiamo da 50 giorni”

Nel suo ultimo discorso alla nazione, Volodymyr Zelensky, il presidente dell’Ucraina, ha parlato dell’andamento del conflitto. “Abbiamo già resistito 50 giorni. I russi ce ne avevano dati al massimo cinque. È un risultato importante. Durante gli scorsi giorni, l’Ucraina è diventata un punto di riferimento per tutto il mondo libero. Per coloro che hanno il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Per coloro che non sono avvelenati dalla propaganda”, ha sottolineato. E si è più rivolto ai suoi connazionali, dichiarando che sono diventati tutti degli eroi. “Gli uomini e le donne ucraine hanno resistito e non si arrendono. E vinceranno. Questo restituirà la pace all’Ucraina, ne sono sicuro”.

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Zelensky ha aggiunto di ricordare benissimo il primo giorno dell’invasione della Federazione Russa. “Tutti erano convinti che non avremmo resistito a lungo. Molti mi consigliavano di fuggire dal Paese, di arrendermi alla tirannia. Non mi conoscevano e non sapevano nemmeno quanto sono coraggiosi gli ucraini e quanto valga per loro la libertà”.

Mosca espelle 18 diplomatici Ue

Per provare ad arrivare a una de-escalation, l’Unione europea sta preparando un embargo graduale alle importazioni dei prodotti petroliferi russi. Questa misura non sarà varata fino a dopo il ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi, fissato per il 24 aprile. Nel frattempo sembra esserci stata un’accelerazione sul processo di adesione della Finlandia alla Nato. Tytti Tuppurainen, il ministro finlandese per gli Affari europei ha dichiarato che l’ingresso del Paese nell’alleanza è “altamente probabile“.

Intanto, in risposta alle sanzioni occidentali, Mosca espelle 18 diplomatici membri della rappresentanza dell’Ue dalla Russia. Lo rende noto il ministero degli Esteri, citato dalla Tass. “In risposta alle azioni ostili dell’Unione europea, 18 dipendenti della delegazione Ue in Russia sono stati dichiarati ‘persona non grata’ e dovranno lasciare il territorio della Federazione Russa nel prossimo futuro“, ha precisato il ministero.

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