Nel corso della tregua di 36 ore, concessa per celebrare il Natale ortodosso, l’esercito della Russia avrebbe dovuto evitare qualsiasi azione militare in Ucraina. Il condizionale è d’obbligo, perché, secondo quanto riferito dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cessate il fuoco unilaterale sarebbe stato violato. “Il mondo ha visto di nuovo che la Russia mente: i bombardamenti russi di Kherson con munizioni incendiarie subito dopo Natale” lo dimostrano. Il leader ha aggiunto che ci sono stati degli attacchi anche a Kramatorsk e in altre città del Donbass su bersagli civili “proprio quando Mosca riferiva del presunto cessate il fuoco da parte del suo esercito”.
Zelensky ha sottolineato che “nessun tentativo della Russia di manipolare la diplomazia e la politica funzionerà mai. Solo il rafforzamento dell’Ucraina, i suoi successi, il ripristino della sua integrità territoriale e il ritorno del suo popolo dalla prigionia russa sono garanzie per il ripristino della pace”. Al momento le forze ucraine sono impegnate a respingere i continui attacchi alla città di Bakhmut, nella regione orientale del Donbass, e a mantenere le loro posizioni nella vicina Soledar in condizioni che, secondo quanto riferito da Zelensky, sono molto difficili.
Nell’ultimo bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate Ucraine si legge che nell’ultimo giorno la Russia ha perso 590 uomini. In totale sono 111.760 i militari russi morti dall’inizio dell’invasione ucraina, risalente allo scorso 24 febbraio.
Ucraina, Stoltenberg: “Le armi a Kiev sono la via per la pace”
Intervenendo alla conferenza sulla sicurezza “Folk och Forsvar”, tenuta nella città svedese di Salen, Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, ha dichiarato che fornire armi all’Ucraina rappresenta il “percorso più rapido” verso una soluzione di pace negoziata tra la Russia e l’Ucraina, perché permette a Kiev di rafforzare la sua posizione in vista di un potenziale tavolo negoziale con Mosca.
“La maggior parte delle guerre finisce al tavolo dei negoziati” e “probabilmente anche questa finirà in questo modo”, ha aggiunto Stoltenberg. “Ciò che gli ucraini otterranno al tavolo dei negoziati dipenderà dalla loro forza sul campo di battaglia. Se vogliamo una soluzione di pace negoziata in cui l’Ucraina sopravviva come Paese democratico indipendente in Europa, la strada più veloce è sostenere l’Ucraina”. Il segretario generale della Nato ha avvertito che una vittoria russa non sarebbe solo “una tragedia per gli ucraini” ma “anche pericolosa per noi” perché “invierebbe un messaggio a Putin e ad altri leader autoritari, inducendoli a pensare che l’uso della forza militare permetterebbe loro di ottenere ciò che vogliono”.