Secondo quanto emerge dall’ultimo rapporto quotidiano dell’intelligence del Regno Unito, ieri, mercoledì 16 novembre, la Russia avrebbe condotto fino a 80 attacchi missilistici a lungo raggio in tutta l’Ucraina, colpendo soprattutto le infrastrutture energetiche. “Si è trattato probabilmente del maggior numero di attacchi che Mosca abbia realizzato in un solo giorno dalla prima settimana dell’invasione”, si legge nel documento.
Ucraina, in calo l’energia disponibile a livello nazionale
Il rapporto, divulgato dal ministero della Difesa di Londra, indica anche che le munizioni sono state lanciate da piattaforme aeree, marittime e terrestri. Molti missili sono stati intercettati con successo, ma quelli caduti hanno creato vari problemi all’Ucraina, che sta sperimentando una significativa diminuzione dell’energia disponibile sulla rete nazionale. “Questo avrà un impatto sull’accesso della popolazione civile alle comunicazioni, al riscaldamento e all’approvvigionamento idrico”. Gli attacchi “attingono profondamente alle riserve di missili russi da crociera convenzionali: il degrado dell’infrastruttura nazionale ucraina è diventato un elemento chiave dell’approccio strategico della Russia alla campagna”.
Gli ultimi attacchi in Ucraina
Su Telegram, l’amministrazione militare di Kiev ha dichiarato che le forze di difesa ucraine hanno abbattuto due missili da crociera che stavano per abbattersi sulla città. Non ci sono al momento dei dati precisi su danni o eventuali vittime. Odessa, invece, è stata colpita da un missile nella mattina di oggi, giovedì 17 novembre. Sono state avvertite delle esplosioni anche nella città di Dnipro, come riportato da Ukrinform. Alte detonazioni sono state segnalate nella città di Dzhankoi, in Crimea, dove nella tarda serata di ieri sarebbe stato colpito un aeroporto russo.
Le perdite russe
Secondo quanto reso noto da Kiev, nelle ultime 24 ore la Russia avrebbe perso 400 uomini, portando il totale delle perdite dall’inizio della guerra a 83.110 soldati. Le cifre, che non possono essere verificate in modo indipendente, sono contenute nel bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Il resoconto dei militari di Kiev indica che i russi avrebbero perso anche 2878 carri armati, 5804 mezzi corazzati, 1860 sistemi d’artiglieria, 393 lanciarazzi multipli, 209 sistemi di difesa antiaerea, 278 aerei, 261 elicotteri, 4362 autoveicoli, 16 unità navali e 1531 droni.
La Russia apre al negoziato
Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, ha dichiarato che la Russia è aperta a negoziati con l’Ucraina e Kiev ne è a conoscenza. “Qualsiasi negoziato deve porsi degli obiettivi e i nostri sono ben noti. Tali obiettivi possono essere raggiunti con una operazione militare speciale o con negoziati e la Russia è aperta e entrambe le possibilità“, ha aggiunto Peskov. Il portavoce ha poi sottolineato che in Russia nessuno ha mai parlato di armi nucleari. Si tratta di una “narrativa” associata solo alle capitali d’Europa.