Quelle che finora erano solo notizie ufficiose adesso hanno il timbro ufficiale di Kiev. Per la prima volta il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) rivendica la responsabilità degli attacchi messi a segno lo scorso luglio e nell’ottobre 2022 contro il ponte di Kerch, inaugurato nel 2018 dal capo del Cremlino Vladimir Putin dopo l’annessione della Crimea.
La conferma arriva dai video esclusivi, forniti dallo Sbu alla Cnn, che mostrano gli istanti dell’assalto condotto il 17 luglio con un drone marino sperimentale imbottito con ben 850 chilogrammi di esplosivo. Secondo i russi, oltre ai danni oltre riportati alle corsie stradali, l’incursione avrebbe causato la morte di due civili.
All’emittente americana il capo dello Sbu Vasyl Maliuk ha spiegato che il drone utilizzato – soprannominato “Sea Baby” – è stato sviluppato dopo mesi di lavoro iniziato subito dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio dello scorso anno.
“I Sea Surface Drones sono un’invenzione unica del servizio di sicurezza ucraino. Non ci sono aziende private coinvolte”, ha spiegato per poi precisare che quel tipo di drone è stato impiegato non solo contro il ponte di Crimea ma anche negli attacchi dello scorso agosto alla nave d’assalto Olengorskiy Gornyak e alla petroliera Sig sul Mar Nero.
Maliuk ha confermato la paternità anche del primo attacco contro il ponte, quello dell’8 ottobre 2022, senza tuttavia fornire dettagli.
L’attacco dello scorso luglio è stato ripreso dall’interno dell’imbarcazione a pilotaggio remoto oltreché dall’esterno attraverso le telecamere a circuito chiuso installate sul ponte di Kerch. Finora Kiev aveva tenuto un basso profilo sugli attacchi, alludendo al proprio coinvolgimento attraverso dichiarazioni anonime e vaghi riferimenti a “oggetti galleggianti non identificati”.
Secondo la Cnn, la rivendicazione da parte di Kiev è una strategia per mettere in allarme Mosca sulla minaccia che i nuovi droni rappresentano. “Stiamo lavorando a una serie di nuove interessanti operazioni, anche nelle acque del Mar Nero. Vi assicuro che sarà emozionante, soprattutto per i nostri nemici”, ha detto Maliuk al giornalista dell’emittente televisiva.
Mosca: “Abbattuti tre droni ucraini”
Parallelamente alla battaglia navale, Ia guerra sul terreno e nei cieli va avanti. L’esercito di Mosca ha rivendicato di aver abbattuto questa mattina tre presunti droni ucraini nella regione di Kaluga, nei pressi di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere con un nota diffusa sul proprio canale Telegram che “l’attacco terroristico” del “regime di Kiev” è stato “sventato” e che “non ci sono danni né vittime”.
Nuovo attacco ai depositi di grano
Nella notte invece le forze russe hanno preso di mira nuovamente i depositi di cereali ucraini. Un drone ha colpito il porto e le infrastrutture a Sud della regione di Odessa in quello che è l’ultimo di una lunga serie di attacchi che Mosca sta conducendo da quando si è tirata fuori dall’accordo sull’export dei cereali ucraini. A renderlo noto con un messaggio su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleh Kiper, secondo cui non si registrano vittime.
Intanto questa mattina una nave container è partita dal porto di Odessa, la prima a usare il corridoio di navigazione temporaneo sul Mar Nero creato dopo la scadenza dell’accordo sul grano. Bloccata nel porto dall’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, la nave battente bandiera di Hong Kong è salpata con un carico di oltre 30mila tonnellate, tra cui prodotti alimentari.