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“Oggi abbiamo adottato la raccomandazione al Consiglio di dare all’Ucraina una prospettiva europea e lo status di candidato all’ingresso nell’Unione“. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, dopo la riunione del collegio a Bruxelles.
Ucraina in Unione europea: che cosa c’è già, che cosa serve
Da parte di Ursula von der Leyen arrivano però anche le condizioni cui l’Ucraina dovrà adeguarsi per fare in modo che il processo vada a compimento. “Resta naturalmente inteso che il Paese effettuerà una serie di importanti riforme“, ha infatti precisato la presidente della Commissione Europea. Che poi è andata ancora più sullo specifico: “Lasciate che vi chiarisca un po’ meglio le nostre raccomandazioni“.
“Secondo la Commissione – ha spiegato Ursula von der Leyen –, l’Ucraina ha chiaramente dimostrato l’aspirazione del Paese e la sua determinazione ad innalzarsi per aderire ai valori e agli standard dell’Unione europea. Prima della guerra aveva già intrapreso il suo percorso verso l’Ue. E per otto anni si è gradualmente avvicinata alla nostra Unione. Come sapete, c’è stato l’accordo di associazione nel 2016“.
Ursula von der Leyen: le condizioni e lo status di Moldova e Georgia
Ursula von der Leyen ha quindi illustrato le caratteristiche che rendono la candidatura praticabile. “L’Ucraina – ha ricordato – sta prendendo parte ad importanti programmi europei, come il Progetto Horizon, o il programma Erasmus. Ha una robusta democrazia parlamentare e presidenziale. Dispone di una pubblica amministrazione ben funzionante. Dovrebbe quindi essere la benvenuta, come Paese candidato. Finora il lavoro fatto è stato molto buono, ma rimane da farne ancora tanto altro“.
“Sulla Moldova – ha aggiunto –, la nostra decisione va nella stessa direzione di quella presa per l’Ucraina. Raccomandiamo che il Consiglio europeo le conceda una prospettiva europea e lo status di candidato“. Quanto invece alla Georgia, Ursula von der Leyen ha precisato: “Raccomandiamo al Consiglio europeo di concedere una prospettiva europea alla Georgia. Ma di valutare se il Paese rispetta una serie di condizioni, prima di concedergli lo status di candidato“.