Ucraina: carri armati dagli Usa, possibile visita del Papa | Russia minaccia UK

Il 38esimo giorno di guerra in Ucraina si apre con la ritirata delle forze russe dall’aeroporto di Gostomel, vicino alla capitale Kiev. Lo riferisce l’intelligence britannica, stando a quanto riporta la Bbc. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Fox News dice che il suo popolo “non accetterà nessun risultato” se non la vittoria. E alla domanda su cosa sia disposto ad accettare per un accordo di pace risponde: “Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell’integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione”.

Severa la risposta della Russia, in particolare verso l’Europa. “Potremo rivedere i nostri rapporti e il nostro dialogo. Ma solo quando gli europei si riprenderanno dalla sbornia da bourbon americano, e si renderanno conto di doversi occupare del futuro del nostro continente. Europa o anche Eurasia che sia“, ha tuonato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Minaccioso anche l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin. “L’artiglieria a lungo raggio e i sistemi antinave che Londra ha promesso a Kiev diventeranno obiettivi legittimi per le truppe russe se consegnati in Ucraina“, le sue parole. Nel frattempo il ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar, ha messo le navi della sua nazione per agevolare l’evacuazione di civili e feriti da Mariupol.

Ucraina, Zelensky incontra Metsola a Kiev: “Gesto eroico”

Zelensky ha poi incontrato alla Rada di Kiev Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. “Voglio ringraziarvi, grazie Roberta e grazie alla vostra squadra – ha detto il capo di Stato ucraino -. Questo è un momento così importante per il nostro Paese, in cui gli ucraini credono nelle azioni e nei passi concreti che voi state dimostrando. Si tratta di un gesto eroico, è eroico venire in Ucraina oggi. La presenza dei nostri partner dall’estero è un passo molto importante a sostegno di tutto il nostro popolo. Per questo sono molto grato che siate tutti insieme qui oggi. È molto piacevole”. E a Kiev potrebbe arrivare anche Papa Francesco. Rispondendo ai giornalisti durante un volo verso Malta, il pontefice ha infatti detto che “sì, è sul tavolo” un viaggio nella capitale ucraina dopo gli inviti di queste settimane.

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Nel frattempo, gli Usa sono pronti a inviare carri armati in Ucraina per la prima volta dall’inizio della guerra. Lo scrive il New York Times, secondo cui l’Amministrazione Biden sta lavorando con gli alleati per trasferire agli ucraini tank di fabbricazione sovietica da impiegare nel Donbass. Tutto ciò mentre il Pentagono ha già stanziato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 300 milioni di dollari per sostenere la difesa di Kiev, che nei prossimi dovrà contenere una possibile nuova offensiva russa. Nel pacchetto sono inclusi missili guidati da laser, droni kamikaze Switchblade (con testate esplosive) e droni leggeri da ricognizione di tipo Puma.

La cronaca dal fronte: cambia la tattica offensiva dei russi?

Per quanto riguarda la situazione al fronte, nella notte le sirene antiaeree sono risuonate in tutte le principali città ucraine, da Kiev a Odessa. Proprio quest’ultima venerdì sera è stata raggiunta da tre missili balistici, intercettati dalla contraerea ucraina. Si registrano bombardamenti anche nelle regioni di Poltava e di Luhansk, dove i raid hanno colpito anche infrastrutture e zone residenziali. I soccorsi sono sul posto, ma al momento non si hanno notizie di vittime o feriti.

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Inoltre le forze russe hanno sparato durante una manifestazione pacifica a Enerhodar, nell’oblast di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. Qui si sono infatti udite delle esplosioni. Lo riferisce la società statale per l’energia nucleare ucraina Energoatom, citata dal Kyiv Independent, secondo cui i russi hanno arrestato un numero imprecisato di persone che si opponevano all’occupazione. In alcuni video diffusi sui social si vedono persone in fuga da un raduno mentre si sentono spari e si levano nuvole di fumo.

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Il ministero degli Esteri dell’Ucraina ha anche diffuso un video che mostra i danni causati dai bombardamenti russi a Borodyanka, nella regione di Kiev. A bordo di un’auto per una delle strade della città, le immagini mostrano case incendiate e veicoli abbandonati con le macerie che si sono riversate a terra.

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Ucraina: Mariupol nel dramma. La Russia si riorganizza

La situazione più drammatica resta quella di Mariupol, che i russi assediano da settimane. Secondo Zelensky almeno 5mila persone sono morte negli attacchi e sono in corso trattative per la rimozione dei corpi dalle strade. Si stima inoltre che “circa 170mila persone stiano ancora lì ad affrontare la carenza di cibo, acqua e elettricità”, ha aggiunto il presidente ucraino. Le persone salvate sono invece 6.266, di cui 3.071 solo a Mariupol secondo Zelensky, il quale ha riferito di un convoglio di 42 bus che, scortato dalla Croce Rossa, ha condotto i civili fino a Zaporizhzhia. La vice prima ministra ucraina, Iryna Vereshchuk, ha annunciato per oggi sette corridoi umanitari, come riporta il Guardian.

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“Stiamo concordando di portare fuori dalla città i feriti e le persone uccise. I nostri militari, i nostri civili, tutti i cittadini. Ne stiamo parlando con la Turchia – ha aggiunto -. Gli occupanti si stanno ritirando nel Nord del nostro Paese. La ritirata è lenta, ma evidente. Nell’Est del nostro Paese, invece, la situazione rimane estremamente difficile. I militari russi si stanno precipitando nel Donbass, in direzione di Kharkiv. Si stanno preparando per nuovi e potenti attacchi. Noi ci stiamo preparando per una difesa ancora più pronta”.

La conferma del ri-posizionamento dell’esercito russo arriva anche da Mykhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino. “Con la rapida ritirata dei russi da Kiev e dalla regione di Chernihiv è assolutamente chiaro che la Russia sta dando la priorità a una tattica diversa – scrive su Telegram -. Ripiegare verso Est e Sud, mantenere il controllo di vasti territori occupati ed entrarvi in maniera potente”.

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