Ucraina, bombardato centro commerciale. Relazioni Russia-Usa a rischio rottura

La notte della 26esima giornata dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina è stata piena di esplosioni. Le bombe sono cadute soprattutto su Kiev e nella regione nordorientale di Sumy. In almeno altri sei oblast sono risuonate le sirene d’allarme antiaeree. Per ore si è parlato di allarme chimico, poi fortunatamente rientrato. Chi vive nel terrore, però, è la cittadinanza di Mariupol: “Aspettiamo solo la morte. È questione di giorni“.

Intanto, sul fronte diplomatico si registra la dura reazione della Russia nei confronti degli Stati Uniti. Il ministero degli Esteri russo ha infatti convocato l’ambasciatore americano John Sullivan e gli ha consegnato una nota di protesta contro i commenti “inaccettabili” del presidente Joe Biden sull’omologo russo Vladimir Putin, definito “criminale di guerra” e “dittatore assassino”. Lo riportano alcuni media americani, fra i quali Cnbc e Bloomberg. Secondo la Russia, le parole del presidente Usa potrebbero causare una rottura dei rapporti fra le due nazioni.

Esplosioni in Ucraina, la richiesta di Zelensky all’Europa

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In conseguenza del terrore sempre più diffuso nel Paese, torna a parlare il presidente dell’Ucraina. Volodymyr Zelensky chiede infatti all’Europa in un video di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia: “Niente euro per gli invasori, non sponsorizzate le armi della Russia“.

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In un video sui social il presidente ucraino ha fatto ascoltare il suono delle sirene di guerra. “Erano solo 20 secondi. Mentre noi lo sentiamo da ore, giorni, settimane – ha detto -. La nostra gente appena sente le sirene prende i propri figli e gli anziani e li porta nei rifugi, per essere al sicuro, per sopravvivere ai bombardamenti russi. Con il suono delle sirene, gli ucraini convivono, lavorano, vanno a dormire, si curano, partoriscono e muoiono“.

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Nella capitale ucraina, Kiev, le detonazioni hanno colpito alcune case e un centro commerciale situato nel quartiere di Podil, nel quale è scoppiato un incendio che ha reso necessario l’intervento di 11 squadre di vigili del fuoco. Nel rogo hanno perso la vita almeno sei persone.

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Le forze armate russe hanno invece diffuso un video dove affermano di aver sferrato un attacco contro una base militare nella regione di Zhytomyr, in Ucraina, dove si addestravano mercenari stranieri. Il portavoce del ministero della Difesa russa, Igor Konashenkov: “Oltre 100 membri delle forze speciali ucraine e contractor sono stati uccisi“.

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Un filmato del ministero della Difesa russo– mostra poi dei mezzi militari che attraversano il confine nella regione di Kharkiv. I veicoli, con una “Z” disegnata sul rimorchio, sono entrati nella città di Balakliia.

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Nella città di Sumy, invece, si è verificata una perdita di ammoniaca nell’ impianto chimico Sumykhimprom. La fuoriuscita è stata interrotta prontamente dall’intervento delle squadre di emergenza che hanno chiuso la falla in poche ore, intorno alle 7.50 del mattino. Si stima una sola persona ferita, un lavoratore dell’impianto.

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La resistenza di Kiev, il terrore a Mariupol

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Di fronte a questa situazione,  Vitalij Klitschko, il sindaco di Kiev, ha annunciato un nuovo coprifuoco nella capitale, da stasera a mercoledì mattina.

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Nella giornata di ieri, Kiev ha respinto la richiesta di Mosca di consegnare Mariupol. La vicepremier dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, ha dichiarato che “la resa non è un’opzione” e ha aggiunto che il suo Paese “chiede che le forze russe consentano subito un passaggio sicuro” per l’evacuazione dei civili. Il ministero della Difesa russo si era detto disponibile a concedere un corridoio umanitario solo nel caso in cui Mariupol si fosse arresa.

Come riportato dal Guardian, oggi sono stati concordati otto corridoi umanitari in Ucraina, nessuno dei quali partirà da Mariupol. Qui le bombe russe cadono ogni dieci minuti. A portare avanti il bombardamento non sono solo i carri armati e l’artiglieria, ma anche le navi da sbarco russe. Anastasiia Lapatina, una giornalista del Kiev Independent, ha condiviso il post pubblicato su Facebook da una cittadina di Mariupol, dal quale emerge la rassegnazione degli abitanti. “In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa“.

Ucraina, navi russe bombardano Odessa: colpiti alcuni edifici

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Alcune navi russe hanno aperto il fuoco su Odessa nella mattinata del 21 marzo, colpendo e causando danni ad alcuni edifici. Secondo le informazioni fornite dalle autorità locali non sembrano esserci feriti o morti.

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A Kherson, nel Sud del Paese, le truppe russe hanno invece aperto il fuoco su una folla pacifica di civili. Lo riportano i media internazionali mostrando un video che circola sui social. Nel video si vedono i civili che si radunano in una piazza della città portuale per un’iniziativa a favore dell’Ucraina quando all’improvviso iniziano il lancio di granate e gli spari da parte, scrivono gli autori del video, delle forze russe. Nelle proteste, viene riferito, sono rimaste ferite almeno due persone.

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La Russia ha infine rivendicato, tramite –un video sui suoi canali ufficiali, l’attacco al centro commerciale di Kiev. Secondo il ministero della Difesa russo si trattava di un deposito di armi.

Zelensky ringrazia Bennett: “Trattiamo con la Russia”

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In uno dei suoi discorsi alla nazione,Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti di Naftali Bennett, il primo ministro israeliano. “Per la prima volta nella storia, il presidente di uno stato straniero ha parlato alla Knesset in collegamento video. Naturalmente, Israele ha i suoi interessi, una strategia per proteggere i suoi cittadini. Lo capiamo. Il primo ministro israeliano Bennett sta cercando di trovare un modo per negoziare con la Russia. E gli siamo grati per questo – per ogni sforzo, in modo che prima o poi potremo iniziare a parlare con la Russia, magari a Gerusalemme. A Mariupol assediata, gli aerei russi hanno sganciato una bomba su una scuola d’arte. La gente si nascondeva lì. C’erano circa quattrocento civili. Per lo più donne, bambini e anziani. Sono sotto le macerie“, ha raccontato Zelensky.

Per oggi era attesa anche la ripresa dei colloqui (online) tra Kiev e Mosca. Nel frattempo, la diplomazia internazionale continua a mobilitarsi. La Svizzera si è detta disponibile a ospitare dei negoziati tra la Russia e l’Ucraina o quantomeno a mediare tra i due Paesi. Il presidente svizzero Ignazio Cassis oggi ha visitato il confine tra la Polonia e l’Ucraina; mentre per venerdì è atteso un incontro tra l’americano Biden e Andrzej Duda.

Sempre oggi si è tenuta anche una telefonata tra il presidente Usa, il premier italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson. Per quanto riguarda le sanzioni, infine, Washington ha minacciato di estenderle alle “vette più alte” dell’economia russa. Daleep Singh, il vice consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, ha spiegato che le sanzioni potrebbero essere ampliate ancora di più e applicate a obiettivi come banche e “altri settori“.

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