Le truppe russe sono tornate a bombardare Kiev, prendendo di mira le infrastrutture energetiche della capitale dell’Ucraina. Secondo quanto riportato dal sindaco Vitali Klitschko, infatti, una delle centrali elettriche della città sarebbe stata colpita. Si tratta, nello specifico, di “un’infrastruttura critica” nel distretto di Desniaskyi. Kyrylo Tymoshenko, numero due dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha aggiunto le forze russe hanno lanciato tre missili contro un “impianto di alimentazione”.
Colpite anche altre città ucraine
Sono stati registrati degli attacchi anche a Kharkiv, Dnipro, Mykolaiv e Zhytomyr. Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, ha scritto su Twitter che la Russia sta usando il terrore come arma e sta cercando di colpire le principali infrastrutture energetiche. “La giornata in Ucraina non inizia con il caffè, ma con le sirene e nei rifugi. Abbiamo bisogno di una difesa aerea moderna”, ha sottolineato. Secondo quanto riportato dalle autorità locali, inoltre, ci sarebbero stati dei raid anche a Kryvyi Rih, città natale del presidente Zelensky, e a Mykolaiv, dov’è stata colpita un’ala di un edificio residenziale, provocando almeno un morto.
Ucraina, Zelensky: “Non c’è spazio per i negoziati”
In seguito agli attacchi, Zelensky ha accusato i russi di star mettendo in atto degli atti terroristici, dei quali saranno chiamati a rispondere. “Dal 10 ottobre, il 30% delle centrali elettriche ucraine è stato distrutto, causando enormi blackout in tutto il Paese. Non c’è più spazio per i negoziati con il regime di Putin”, ha scritto su Twitter. “Continuano a fare quello che sanno fare meglio, terrorizzare e uccidere i civili. A Mykolaiv il nemico ha distrutto un palazzo con missili S-300. Una persona è morta. C’è stato anche un attacco contro un mercante dei fiori, contro il parco dei castagni. Mi chiedo contro cosa i terroristi russi stessero combattendo in questi luoghi assolutamente pacifici”, ha concluso Zelensky.