Dopo più di due anni è tornato a riunirsi il Consiglio Nato-Russia. Al centro del vertice c’è la crisi in Ucraina, che ha portato alle più gravi tensioni Est-Ovest dalla fine della guerra fredda e che ora rischia un’escalation armata. Motivo per cui il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha ricevuto oggi, 12 gennaio, nel quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko.
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Nel corso del vertice, Mosca ha ribadito la sua richiesta di garanzie per scongiurare un’espansione dell’influenza della Nato in Ucraina. Il Cremlino – riporta l’agenzia Reuters – ha però tenuto a chiarire che non si tratta di ultimatum, nonostante l’invio massiccio di truppe (circa 100mila soldati) al confine ucraino e la costante minaccia di un intervento armato.
Nelle scorse settimane la Russia ha inoltre intensificato le esercitazioni militari al confine con l’Ucraina. Circostanza che i Paesi alleati, a partire dagli Stati Uniti, vedono come una possibile minaccia in prospettiva di un’invasione. Tanto che ieri sera, la rappresentante Usa alla Nato, Julianne Smith, ha detto ai cronisti che “le azioni russe hanno fatto precipitare la situazione”.
Senza usare giri di parole, Smith ha detto che “vogliamo che la Russia ritiri i suoi contingenti”. Dal canto suo, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che le esercitazioni nulla hanno a che vedere con il Consiglio Nato-Russia né che vadano viste come una prova di forza. “Non stiamo negoziando – ha ribadito Peskov –. Non c’è e non ci può essere spazio per alcun ultimatum”.
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Ma a cosa porteranno i dialoghi fra Nato e Russia sulla crisi in Ucraina? Difficile a dirsi. Certo è che molti osservatori vedrebbero come una mezza vittoria se Mosca accettasse di proseguire sulla via della diplomazia. Secondo altri, invece, la posizione dell’Alleanza (e in particolare dell’Unione europea) risulta troppo debole e il rischio di perdere il polso della situazione è concreto.
Ne sono la riprova le parole di Josep Borrell, Alto rappresentante per la Politica estera Ue, oggi presente al Consiglio informale dei ministri della Difesa europei a Brest. Borrell ha richiamato l’Unione all’unità con queste parole: “La Russia sta minacciando l’Ucraina e sta ponendo sul tavolo la questione della struttura della sicurezza europea”.
“Di fronte alle minacce della Russia l’Ue deve essere ferma, unita e, soprattutto, deve agire – ha aggiunto –. Due cose sono chiare: dobbiamo arrivare ad un’unica posizione dell’Ue e dobbiamo dare sostanza al nostro ruolo con azioni concrete. Non dobbiamo dire cosa pensiamo o cosa vogliamo, ma cosa intendiamo fare”.
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