In Ucraina la tensione è sempre più alle stelle. Crescono i timori di una guerra dopo le sempre più frequenti violazioni del cessate il fuoco. 648 nelle ultime ore, comprese 519 esplosioni. Nella regione del Donbass, la striscia orientale dell’Ucraina occupata da ribelli filorussi, va prendendo forma quella che l’ambasciatore Usa all’Ocse, Michael Carpenter, ha definito “una narrazione che può venir usata per giustificare l’invasione russa”.
Kiev ha fatto sapere in una nota che un soldato dell’esercito ucraino è stato ucciso da un colpo d’artiglieria nell’est del Paese, durante uno scambio di fuoco con le milizie filorusse del Donbass. E proprio i leader separatisti del Donbass e quello dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk hanno ordinato una “mobilitazione generale”. È così cominciata l’evacuazione della popolazione russa nella zona. Il primo treno con a bordo oltre 1.000 rifugiati è in arrivo nella regione russa di Rostov, al confine con l’Ucraina. Proprio “a causa del crescente flusso di profughi”, qua è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Biden a Putin: “Responsabile di una catastrofica e inutile guerra”
Biden intanto continua a mandare messaggi a Putin. “Se la Russia persegue i suoi piani, sarà responsabile di una catastrofica e inutile guerra per scelta”. Stamani da Donetsk i separatisti hanno denunciato decine colpi sparati dalla mezzanotte contro il loro territorio. Più di 6.000 persone, compresi 2.400 bambini, sono stati trasferiti dall’area. “Mi rivolgo ai miei concittadini che sono nella riserva perché si presentino ai rispettivi distretti militari. Oggi ho firmato un decreto per la mobilitazione generale”, ha annunciato in un videomessaggio il leader del Donbass, Denis Pushilin. Secondo Pushilin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ordinerà presto ai militari di lanciare un’offensiva nel Donbass per invadere il territorio delle autoproclamate repubbliche separatiste.
Piazzati più di 150.000 soldati vicino ai confini dell’Ucraina
Intanto, secondo gli Usa, Mosca ha schierato 150 mila soldati dentro e intorno all’Ucraina: secondo un funzionario della Difesa statunitense, più del 40 per cento delle forze russe al confine con l’Ucraina sarebbero ora in posizione di attacco e Mosca ha iniziato una campagna di destabilizzazione. Gli Stati Uniti, che stimano che la Russia abbia piazzato più di 150.000 soldati vicino ai confini dell’Ucraina, hanno osservato movimenti significativi a partire da mercoledì, ha detto il funzionario, parlando in condizione di anonimato: “Dal quaranta al cinquanta per cento sono in una posizione di attacco. E hanno svolto esercitazioni tattiche nelle ultime 48 ore”, ha detto ai giornalisti.
Nonostante i timori, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, non ha cambiato i suoi piani. Ed è in volo per Monaco di Baviera. Qua intende prendere parte all’annuale Conferenza sulla Sicurezza, dedita alla crisi ucraina. A Monaco sono previsti incontri di Zelensky con la vicepresidente Usa, Kamala Harris, con il premier britannico, Boris Johnson, e con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Nelle scorse ore Biden aveva ammonito che “potrebbe non essere saggio” da parte di Zelensky di recarsi in Germania nel pieno della crisi, ma che comunque “la decisione spetta a lui”. Domani il presidente russo Vladimir Putin avrà un colloquio telefonico con il suo omologo francese Emmanuel Macron per fare il punto della situazione.