Nella mattina del 143esimo giorno dall’inizio della guerra in Ucraina, a Kiev sono risuonate le sirene anti-aeree. Mosca ha intensificato i suoi attacchi a lungo a raggio contro la capitale e altre città del Paese, nei quali sono morte almeno 34 persone. Come riportato dal Guardian, i bombardamenti su Vinnytsya, avvenuti giovedì, hanno causato 23 vittime, otto persone sono rimaste uccise a Donetsk e ieri sera ci sono stati altri tre decessi in seguito a un attacco a Dnipro.
Ucraina, cadono altri missili su Odessa
Ancora missili su Odessa, dove la scorsa notte le forze russe hanno lanciato un attacco con un bombardiere strategico Tu-95 dai cieli di Stavropol, nella Russia sudoccidentale. La Direzione del Servizio statale di emergenza della regione ha dichiarato che un missile da crociera ha colpito un magazzino della città portuale, provocando un “incendio su un’area di mille metri quadrati”. Le fiamme sono state domate nel corso della mattina e non sono stati rinvenuti morti o feriti. Ieri si era verificato un altro attacco a Odessa, nel corso dei quali i russi avevano lanciato tre missili, uno dei quali era stato intercettato dalle forze ucraine.
La situazione nella centrale di Zaporizhzhya
Pedro Kotin, il responsabile dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom, ha dichiarato che la Russia sta utilizzando la centrale nucleare di Zaporizhzhya, la più grande d’Europa, come base per lo stoccaggio di armi, tra cui sistemi missilistici, e per bombardare le aree circostanti del Paese. L’impianto, situato sul fiume Dnipro, è sotto il controllo russo fin dalle prime settimane dell’invasione, sebbene sia ancora gestita da personale ucraino. Kotin ha anche reso noto che all’interno della centrale, dove ci sono circa 500 soldati russi, la situazione è “estremamente tesa”. “Gli occupanti portano lì i loro equipaggiamenti, compresi i sistemi missilistici, con cui bombardano l’altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol”. Ha poi sottolineato che “la pressione sugli occupanti affinché lascino la centrale è insufficiente”.