Il giorno 43 della guerra in Ucraina si apre con i combattimenti che restano pesanti nell’Est del Paese, tanto che Kiev invita all’evacuazione i residenti delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kharkiv. Paura a Gostomel, dove 400 persone risultano scomparse. Intanto il presidente Volodymyr Zelensky manda un nuovo messaggio all’Occidente. “Il pacchetto di misure di sanzioni a danno della Russia sembra efficace, ma ancora non lo è abbastanza“.
Per venire incontro a questa esigenza, il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia. I leader hanno vietato “nuovi investimenti in settori chiave dell’economia russa, compreso il settore energetico“. Inoltre, hanno ampliato i divieti all’esportazione di determinati beni e imposto un ulteriore giro di vite su banche e società statali russe. Hanno anche promesso di aumentare le misure “contro le elite e i loro familiari che sostengono il presidente Putin nel suo sforzo bellico“.
I leader del G7 hanno sottolineato che “la guerra di aggressione del presidente Putin sta causando sconvolgimenti economici globali” e che “il suo impatto sul settore alimentare ucraino mette la sicurezza alimentare globale in forte difficoltà, della quale Putin e i suoi complici hanno piena responsabilità“. Hanno promesso di affrontare le conseguenze della “crisi globale della sicurezza alimentare” con “uno sforzo congiunto con gli organismi internazionali” fra cui il Programma alimentare mondiale, le banche di sviluppo multilaterali e e le istituzioni finanziarie multilaterali.
Nato, Stoltenberg: “Assistenza agli ucraini su vari fronti”
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“Abbiamo discusso su cosa possiamo fare per garantire agli ucraini sicurezza cibernetica, ma anche su come fornire loro maggiori equipaggiamenti per la difesa da minacce chimiche e biologiche“, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante la conferenza stampa a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell’Alleanza atlantica.
“Abbiamo anche parlato di aiuti a Paesi quali la Georgia e la Bosnia Erzegovina“, che gli alleati assisteranno rispettivamente attraverso “un consistente pacchetto Georgia-Nato e un nuovo pacchetto per la capacità di sviluppo“, ha aggiunto il segretario generale.
Ucraina piange le vittime, la richiesta di Zelensky
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“L’esercito russo ha cambiato tattica e sta nascondendo cadaveri nei territori occupati dopo un’ondata di indignazione internazionale per le atrocità di Bucha – è l’analisi di Zelensky sulla situazione in Ucraina –. La Russia avvierà una nuova ondata di sangue nel Donbass, a meno che i leader mondiali non le impongano sanzioni davvero dolorose. Gli uomini e le donne ucraini uccisi a Bucha, a Irpin e in altre città in cui sono entrate le truppe russe, sono l’ultimo argomento per ogni cittadino russo per decidere se essere per la guerra o per la pace. Se sarà per la guerra, allora sarà per sempre, fino alla fine della propria vita, emarginato e alla fine perderà tutto“.
“Manca un pacchetto di sanzioni davvero doloroso. E mancano le armi, che ci servono davvero e che abbiamo chiesto più e più volte. Stante così la situazione, la Russia considererà quello dell’Occidente un permesso ad andare avanti. E a portare avanti ondate ancora più sanguinose nel Donbass“, è quindi il monito di Zelensky. Ancora più diretto Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell’Ucraina. “Ho tre richieste per voi, ossia armi, armi e armi. Poi chiediamo l’embargo totale a petrolio e gas di Mosca, la disconnessione completa da swift e i porti chiusi. Non servono altre Bucha per agire“, ha affermato al Consiglio atlantico.
La paura a Gostomel, le deportazioni di Mariupol
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La notte ha peraltro portato, come detto, terrore a Gostomel. La località alle porte di Kiev ha vissuto sotto coprifuoco fino alle 6 del mattino per poter essere sminata e permettere ai civili di rientrarvi in sicurezza. A confermare il tutto la parlamentare ucraina Lesia Vasylenko su Twitter. Intanto, però, all’appello mancano 400 cittadini. E Vadim Boychenko, sindaco di Mariupol, ammette che il 40% della sua città “non sarà più ricostruibile“. In un video, postato dal Municipio della città di Mariupol su Telegram, i pazienti dell’ospedale cittadino vengono ‘deportati’ in Russia dagli occupanti russi, insieme al personale medico.
Week long curfew in #Hostomel as of 07.04. Necessary measure to demine the city and allow the safe return of its people home
— Lesia Vasylenko (@lesiavasylenko) April 6, 2022
Si denunciano intanto “nuovi orrori a Irpin“, con il locale sindaco Alexander Markushin che in una conferenza online non si è nascosto. “Abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale“, la sua durissima denuncia. Ma si teme in generale per tutti i territori dell’Est dell’Ucraina, occupati dalle truppe russe. “Potrebbero essere in corso le ultime chance per evacuare il Paese“, affermano le autorità locali.
Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli affari interni dell’Ucraina, ha dichiarato che circa 200 residenti di Borodyanka risultano tutt’ora dispersi. “Secondo il capo villaggio di Borodyanka, attualmente mancano circa 200 residenti. E capiamo che molti di loro sono scomparsi per sempre. Non perdoneremo mai questo crimine: sia gli occupanti russi che i loro leader saranno responsabili degli omicidi degli ucraini“, ha detto Gerashchenko.
La guerra in Ucraina vista dall’Europa
Nelle scorse ore, peraltro, l’Occidente aveva ammesso che la guerra in Ucraina potrebbe protrarsi ancora a lungo. Così Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, che ha incontrato i ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica, oltre a quelli di alcuni alleati dell’Asia-Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud). Al termine del summit, Stoltenberg ha affermato che “dobbiamo essere pronti ad un lungo confronto con la Russia, per questo dobbiamo mantenere le sanzioni e rafforzare la nostra difesa”.
A Bruxelles, intanto, l’Unione europea è pronta a varare un quinto pacchetto di sanzioni che bandiranno il carbone russo, impediranno alle navi di approdare nei porti europei e ai tir di entrare. Potrebbero persino arrivare a colpire le figlie di Putin, come anticipato dal Wall Street Journal. “Abbiamo qualche settimana di tempo per rifornire la popolazione ucraina e aiutare loro a respingere l’attacco: ora dobbiamo decidere cosa possiamo fare di più”.
La risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia, includendo l’import di energia, è stata approvata con 513 voti a favore, 22 contrari e 19 astensioni.
Inoltre, l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato con 93 voti a favore la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra.
Lavrov: “Modifiche rispetto a Istanbul nella nuova bozza di accordo da parte dell’Ucraina”
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“Ieri la controparte ucraina ha presentato la sua bozza di accordo al gruppo di negoziazione. Questo mostra un allontanamento dalle disposizioni più importanti enunciate nella riunione di Istanbul del 29 marzo. Ricordo che in quel documento di Istanbul, gli ucraini hanno detto chiaramente che le future garanzie di sicurezza per l’Ucraina non si applicano alla Crimea e a Sebastopoli (controllate da Mosca dall’annessione nel 2014). Nella bozza di ieri, questa dichiarazione non c’è. Vediamo questo come una manifestazione del fatto che il regime di Kiev è controllato da Washington e dai suoi alleati che spingono il presidente Zelensky a continuare le ostilità“. Le parole del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.