Texas, legge contro l’aborto entra in vigore: cosa rischiano i trasgressori

Una nuova legge sull’aborto è entrata in vigore oggi in Texas, spostando le lancette dell’orologio indietro di cinquant’anni. Da questo momento in avanti, saranno infatti vietati tutti gli aborti oltre le sei settimane di gravidanza. Dunque, la maggior parte. La legge SB8 è ufficialmente entrata in vigore mercoledì, in mancanza di un’azione da parte della Corte Suprema. Soltanto quest’ultima avrebbe infatti potuto bloccarne l’applicazione, specialmente alla luce degli innumerevoli appelli, lanciati da medici e giuristi a favore del diritto di aborto.

La Corte Suprema non ferma la legge SB8

In prima linea contro la nuova legge texana si è schierata apertamente l’organizzazione Planned Parenthood. Il collettivo, che da sempre si batte per il diritto all’aborto negli Stati Uniti, aveva chiesto alla Corte Suprema di bloccare, almeno temporaneamente, l’applicazione della legge SB8. Tra i firmatari, figuravano medici, infermieri, ma anche avvocati e giuristi, a difesa di quanto stabilito dalla storica sentenza del 1973, meglio conosciuta come Roe contro Wade, che ha sancito il diritto delle donne di abortire.

La legge contro l’aborto e i suoi sostenitori

Un gruppo di funzionari antiabortisti del Texas ha dunque esortato la Corte Suprema a negare la richiesta dei loro avversari. Al timone nientemeno che il procuratore generale Ken Paxton, che ha definito la richiesta “audace”, rinnovando l’invito a ignorare l’appello dell’organizzazione. Tra i sostenitori più convinti della legge contro l’aborto figura anche il repubblicano Greg Abbott, avvocato e giurista, nonché governatore del Texas dal 2015.

Taglia di diecimila dollari su trasgressori

La nuova legge assume i contorni di una vera e propria minaccia per i trasgressori. Infatti, secondo la SB8, chiunque denunci con successo qualcuno che fornisce o assiste una donna intenzionata ad abortire, dopo le prime sei settimane di gravidanza, riceverà una sorta di premio, una ricompensa di diecimila dollari. Eppure, nonostante le minacce, sembra che Planned Parenthood non abbia intenzione di abbandonare le donne texane. Lo dimostra il fatto che la clinica di Lubbock abbia continuato a offrire assistenza alle donne, nonostante l’ordinanza locale contro l’aborto, in vigore già dalla primavera.

Roe contro Wade, la storica sentenza del 1973

L’aborto è diventato legale negli Usa nel 1973, in seguito alla storica sentenza della Corte Suprema, passata alla storia come Roe contro Wade. La decisione garantiva alle donne il diritto costituzionale all’aborto fino al punto in cui un feto può sopravvivere al di fuori dell’utero: generalmente intorno alle 24 settimane. Prima di tale decisione, l’aborto era disciplinato da ciascun Stato. In almeno 30 Stati era considerato alla stregua di un reato. In altri 13 Stati era legale soltanto in determinate condizioni, come stupro, incesto o malformazioni. Era legale in 3 Stati solo in caso di stupro o pericolo per la partoriente. Soltanto in 4 Stati l’unico requisito legale era la richiesta della donna.
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