Terremoto di magnitudo 6.8 in Tibet, almeno 95 morti

L’epicentro del sisma è stato localizzato a circa 75 chilometri a nord-est del Monte Everest, in una zona storicamente attiva dal punto di vista sismico

Nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 gennaio, una violenta scossa di terremoto ha colpito una remota regione dell’Himalaya in Tibet, precisamente al confine tra Cina e Nepal. L’Istituto Geologico Statunitense (US Geological Survey) ha inizialmente registrato una magnitudo di 7.1, ma le autorità cinesi hanno successivamente rivisto il dato, comunicando una magnitudo ufficiale di 6.8. Questo evento sismico ha avuto un impatto significativo, con almeno 95 morti e 62 feriti, secondo le autorità locali, sebbene il bilancio delle vittime possa variare man mano che vengono effettuati i soccorsi e le operazioni di recupero.

L’epicentro e i danni causati dal terremoto

L’epicentro del sisma è stato localizzato a circa 75 chilometri a nord-est del Monte Everest, in una zona storicamente attiva dal punto di vista sismico. La profondità dell’epicentro è stata stimata a 10 chilometri, e le scosse sono state avvertite anche in luoghi lontani come la capitale nepalese Kathmandu e lo stato indiano del Bihar, senza però causare danni significativi in queste aree. Tuttavia, la situazione è drammatica nei pressi dell’epicentro, situato a Tingri, una contea rurale cinese che funge da porta settentrionale per l’Everest.

Intorno all’epicentro, a un raggio di 20 chilometri, ci sono circa 27 piccoli villaggi con una popolazione complessiva di circa 6.900 abitanti. L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha confermato che sono coinvolte diverse municipalità, tra cui Changsuo, Quluo e Cuoguo, tutte nella contea di Dingri. Le immagini e i video trasmessi dai media cinesi mostrano i soccorritori, vestiti in uniformi arancioni, che scavano tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Si stima che oltre 1.000 case siano state danneggiate, rendendo la situazione ancora più critica.

Condizioni climatiche e operazioni di soccorso

Le condizioni climatiche sono complicate ulteriormente dalla stagione invernale: le temperature nella contea di Tingri si aggirano intorno ai -8°C durante il giorno, scendendo a -18°C di notte. Con l’interruzione di energia elettrica e acqua, le popolazioni locali stanno affrontando una situazione di emergenza che potrebbe aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore. Le autorità hanno mobilitato circa 1.500 vigili del fuoco e soccorritori per la ricerca dei dispersi, inclusi 200 militari.

Dopo il terremoto, sono state registrate circa 50 scosse di assestamento, con la più forte che ha raggiunto una magnitudo di 4.4. Le autorità hanno chiuso l’area panoramica del Monte Everest sul versante cinese, una decisione necessaria per garantire la sicurezza di alpinisti e visitatori. Il vice premier cinese, Zhang Guoqing, è stato inviato nella zona per coordinare le operazioni di soccorso e per garantire che tutte le risorse disponibili siano impiegate per affrontare l’emergenza.

Risposta delle autorità e monitoraggio

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha lanciato un appello a tutti i cittadini e alle autorità competenti affinché vengano fatti tutti gli sforzi possibili per salvare le persone disperse e per assistere coloro che hanno subito danni alle proprie abitazioni. In Nepal, le autorità statali hanno attivato misure di emergenza e stanno monitorando la situazione nelle aree montuose vicine all’epicentro. Nonostante la forte percezione del terremoto nella parte nord-orientale del Nepal, al momento non sono stati segnalati feriti o danni significativi alle strutture.

Quant’è probabile un terremoto in questa regione?

La regione dell’Everest è nota per la sua instabilità sismica, essendo situata al confine tra la placca indiana e quella euroasiatica. I terremoti sono un fenomeno relativamente comune in questa area, ma il sisma di lunedì notte è stato il più potente registrato negli ultimi cinque anni in un raggio di 200 chilometri. Dal 1950, nel blocco di Lhasa, sono stati registrati 21 terremoti di magnitudo 6 o superiore, con il più devastante che si è verificato nel 2017 a Mainling, con magnitudo 6.9.

Un altro terremoto significativo è avvenuto nel 2015, quando circa 9.000 persone hanno perso la vita e oltre 22.000 sono rimaste ferite in un evento sismico di magnitudo 7.8 che ha colpito il Nepal, causando la distruzione di più di mezzo milione di case. Questo tragico evento ha portato a un intenso sforzo di ricostruzione e ha messo in evidenza la vulnerabilità della regione ai disastri naturali.