Mentre non accennano a placarsi le tensioni con la Cina, soprattutto dopo la visita di Nancy Pelosi, la presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Taiwan inizia a prendere delle contromisure in vista di una possibile escalation. Il governo di Taipei ha proposto un aumento del budget per la Difesa del 13,9% nel 2023, che porterebbe il totale a 586,3 miliardi di dollari taiwanesi (pari a 19,41 miliardi di dollari statunitensi). I fondi sarebbero usati, in parte, per l’acquisto di nuovi caccia e altro materiale bellico. Se verrà approvato dal Parlamento, questo pacchetto confermerà il trend che dal 2017 in poi ha visto Taiwan aumentare ogni anno i fondi per la difesa.
L’aumento delle spese militari di Taiwan
Nel complesso, le spese militari rappresentano il 14,6% del bilancio del governo di Taiwan per il 2023 e rappresentano la quarta voce più grande. Già lo scorso anno Taipei aveva annunciato un budget extra per la Difesa di 8,69 miliardi di dollari entro il 2026 (da sommarsi alle spese militari annuali) in risposta alle continue pressioni militari cinesi sull’isola. Pechino, infatti, considera Taiwan una parte “inalienabile” del suo territorio e ha messo in chiaro di volerla riunificare con ogni mezzo necessario.
La modernizzazione delle forze armate
Lo scorso marzo, nell’ambito del bilancio statale del 2022, la Cina ha annunciato un aumento del budget della Difesa di 1.450 miliardi di yuan (circa 210 miliardi di dollari): un incremento del 7,1%. Questa mossa ha generato parecchie critiche sull’operato di Pechino, perché le spese militari sostenute sarebbero notevolmente superiori a quelle dichiarate nei documenti ufficiali. Negli ultimi anni sia Xi Jinping, il presidente della Repubblica popolare cinese, che Tsai Ing-wen, la presidente di Taiwan, hanno dato grande importanza alla modernizzazione delle forze armate, per tutelare lo status quo delle relazioni tra i due Paesi separati dallo Stretto di Taiwan.