La Spagna è invasa dai maiali? Per come ne scrive il Guardian, e riporta Agi, sembrerebbe di sì. Il sindaco di Balsa de Ves, piccolo comune situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, ha lanciato un vero e proprio allarme: “Siamo invasi dai maiali. Siamo a più di 800 maiali per ogni residente”, ha dichiarato al quotidiano, riferendosi a un gruppo di capannoni che si trova nella periferia del villaggio. Questi ospitano 3.900 scrofe, che da sole producono circa 100mila piccoli suini l’anno. L’elevato numero di maiali, tuttavia, fa sì che nell’aria di tutto il paesino aleggi un forte odore di letame. Ma il problema sembrerebbe interessare tutta la Spagna rurale, dove nei comuni che hanno una popolazione al di sotto dei 5mila abitanti, quasi la metà dell’industria della carne suina la fa da padrona.
Alcuni numeri e dati
In un Paese che conta 47 milioni di abitanti, nel 2021 sono stati macellati 58 milioni di maiali: in un decennio, evidenziano i dati, si è registrato un aumento del 40%. Per questo, la Spagna è “il più grande produttore di carne suina d’Europa”, ha scritto il Guardian. E mentre era stato promesso che ciò avrebbe portato linfa vitale alle comunità locali, sembra che le cose non siano andate proprio così. Partendo proprio da Balsa de Ves, che sarebbe dovuto diventare il posto dove “tutto il mondo avrebbe voluto vivere” per via degli investimenti che ne sarebbero seguiti, le cose sembrano essersi capovolte. “Mentre tutti i villaggi agricoli del Paese dismettevano i terreni per venderli a prezzi vantaggiosi”, il comune “scommetteva sull’allevamento intensivo dei maiali”, ha dichiarato il sindaco García. Ciò, per il primo cittadino, “è stato l’inizio della fine, un incubo”. Perché? La risposta è arrivata da alcuni test effettuati da Greenpeace, che hanno constatato che “una delle cinque fonti idriche del villaggio, anche se non collegata alla fornitura di acqua potabile, aveva un livello di nitrati di 120 milligrammi per litro, più del doppio del limite della direttiva Ue che è di 50mg per litro”. Tradotto: a causa dell’eccessivo letame prodotto proprio dall’azienda suina, il sindaco ha dovuto vietare l’uso dell’acqua della sorgente agli abitanti.
Tutto questo ha senso?
Con un vantaggio occupazionale risicato, la popolazione del villaggio di Balsa de Ves è diminuita del 40%, proprio per via del fenomeno. Uno spopolamento che, secondo uno studio specifico, si è ripetuto in almeno il 74% dei 400 piccoli comuni dove si è determinata questa circostanza. “Ha senso tutto questo? Cosa preferiscono le persone? L’odore di pino, di rosmarino o del letame?”, ha dichiarato il sindaco. Antonio Escribano, viticoltore di Quintanar del Rey, che da anni si batte contro un’azienda che produce maiali, ha dichiarato: “Non si può riempire la Spagna di maiali al posto delle persone. Chi verrebbe ad abitare in un villaggio con l’acqua inquinata e dove non si può aprire la finestra e respirare un po’ d’aria sana?”. Per il sindaco, nell’aria ormai si respira anche una certa tensione, poiché “la monocultura dei suini ha infatti inibito qualsiasi altra alternativa economica per la sopravvivenza di Balsa de Ves”. Si accettano consigli.