Le elezioni legislative di domani in Slovacchia si profilano come un ballottaggio sulla politica estera tra la riconferma dell’orientamento europeista e filo-occidentale e un ritorno al passato con l’avvicinamento alla Russia.
Gli elettori dovranno esprimersi sulla composizione del Consiglio nazionale, il Parlamento slovacco, in una tornata decisiva per il Paese dopo cinque anni di instabilità politica sfociati lo scorso maggio nelle dimissioni del premier Eduad Heger e quindi nel ritorno anticipato alle urne. Un epilogo arrivato dopo il ritiro di un ministro finito al centro di uno scandalo.
Il test slovacco è particolarmente significativo anche perché il Paese è considerato il più “russofilo” tra gli Stati membri dell’Unione europea.
I favoriti: il filo-russo Fico vs l’europeista Simecka
A contendersi il podio sono due forze politiche diametralmente opposte e, sondaggi alla mano, c’è da aspettarsi un serrato testa a testa tra il partito socialdemocratico Smer-SD dell’ex primo ministro populista Robert Fico, che sostiene politiche più favorevoli a Mosca, e Slovacchia progressista del liberale Michal Simecka, vicepresidente del Parlamento europeo che vuole estendere la cooperazione con l’Ue.
Secondo le ultime rilevazioni, i socialdemocratici sono dati in leggero vantaggio, al 20%, rispetto ai liberali che si fermano al 18%.
Il candidato socialdemocratico Fico ha cercato di corteggiare gli elettori con la promessa di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina e durante la campagna elettorale ha usato toni amichevoli nei confronti di Mosca. Secondo gli analisti, se tornasse alla guida del governo, l’ex premier cambierebbe il posizionamento di Bratislava, membro dell’Ue e della Nato, sullo scacchiere internazionale a favore del Cremlino.
Del resto l’ex leader slovacco non ha mai nascosto le proprie simpatie nei confronti di Vladimir Putin, arrivando a sostenere apertamente l’invasione dell’Ucraina e a promettere che in caso di rielezione impedirà l’adesione di Kiev alla Nato.
Sul fronte opposto, il liberali Simecka ha confermato che continuerà a “lavorare per approfondire la cooperazione europea” e a sostenere l’Ucraina.
L’ombra del Cremlino sul voto slovacco
È proprio il ritorno sulla scena politica del leader della socialdemocrazia nazionalista a preoccupare di più l’Unione europea in particolare sul sostegno all’Ucraina e alle sanzioni contro la Russia.
Non a caso giorni fa, da Bruxelles la vicepresidente della Commissione Ue Věra Jourová ha avvertito che le elezioni in Slovacchia – come quelle in Polonia – saranno “un banco di prova” per la diffusione della propaganda russa.
“Mosca sta cercando d’inquinare il nostro spazio informativo con mezze verità e bugie”, ha detto in occasione della diffusione del rapporto sullo stato di attuazione del “Codice di condotta sulla disinformazione” da parte delle piattaforme social.
Gli altri candidati in lizza
Al terzo posto tutti i sondaggi danno il partito Hlas-SD, guidato dall’ex premier Peter Pellegrini, di fatto una costola di Smer-SD dopo che nel 2018 Fico ha lasciato la carica di capo del governo.
Potrebbe entrare in Parlamento anche il movimento OLaNO dell’ex primo ministro Igor Matovic, vincitore delle ultime elezioni nel 2020 con un programma anti-corruzione, che dopo appena un anno si è dovuto dimettere in seguito alle critiche sulla gestione della pandemia, inclusa la decisione di acquistare vaccini russi snobbati dalla maggior parte dei Paesi.
Il movimento di Matovic ha formato una coalizione all’apparenza solida, ma in realtà traballante, con il partito di destra We Are Family, il liberale Libertà e Solidarietà (SaS) e il centrista For the People.
Secondo i sondaggi, anche altre due formazioni, l’estrema destra di Repubblica e il Partito Popolare Slovacchia Nostra (Sns) entreranno in Parlamento.
Le alleanze per formare un governo
Al momento nessuno dei due grandi favoriti sembra avere i numeri per formare un governo da solo. Quindi tanto Smer-SD quanto Slovacchia Progressista dovranno fare affidamento su una coalizione.
I principali interlocutori di Fico in vista di possibili alleanze dovrebbero essere Republika e Sns (entrambi convinti oppositori dell’Ue e della Nato). Un’ipotetica coalizione che avvicinerebbe Bratislava all’Ungheria di Viktor Orban e alla Polonia di Mateusz Morawiecki.
Sul fronte progressista, gli alleati più probabili di Simecka potrebbero essere i liberali di SaS e i conservatori di OLaNO, i democratici del premier uscente Heger e i cristiano-democratici di Kú.
Il ruolo di ago della bilancia spetterebbe al centro-sinistra di Hlas-Sd, verosimilmente terzo partito in Parlamento. L’ex premier Pellegrini ha già fatto capire di sentirsi più vicino a Fico che ai Liberali.