Nicolas Sarkozy è stato condannato al carcere per finanziamento illegale avvenuto nella campagna elettorale del 2012. L’ex presidente francese farà certamente ricorso contro il verdetto che potrebbe essere scontato a casa con il braccialetto elettronico. Difficile quindi che Sarkozy finisca effettivamente dietro le sbarre. Tuttavia, si tratta del primo presidente francese del dopoguerra ad essere condannato a una pena detentiva. Sarkozy, lo scorso marzo, aveva già subito una condanna per corruzione e traffico di influenze.
Il caso Bygmalion
Il processo è stato etichettato come il caso “Bygmalion” dal nome della società di eventi che ha organizzato i concerti allo stadio davanti a migliaia di sostenitori durante le elezioni del 2012. Spettacoli in puro stile americano che avrebbero causato un aumento sostanziale dei costi. Arrivando ben oltre il limite legale per una campagna elettorale presidenziale. L’accusa ha affermato che i contabili avevano avvertito Sarkozy che stava per superare il limite ufficiale di spesa di 22,5 milioni di euro. Tuttavia l’ex presidente ha insistito per tenere più eventi per respingere Hollande, che stava guadagnando terreno. Alla fine, secondo le autorità giudiziarie d’Oltralpe, la spesa per la campagna elettorale di Sarkozy è arrivata ad almeno 42,8 milioni di euro, quasi il doppio del limite legale.
Sarkozy ha sempre negato le accuse, ma ora rischia un’altra condanna
L’ex presidente ha costantemente escluso qualsiasi partecipazione nel finanziamento illegale. Sarkozy ha negato di essere a conoscenza di fatture false o irregolarità nella spesa della campagna. La sua motivazione era che era troppo impegnato come presidente per prestare attenzione a “dettagli contabili”.
Tuttavia il giudice, al momento del verdetto, ha sottolineato che Sarkozy aveva continuato a organizzare i raduni anche dopo numerose avvertenze scritte. Il giudice ha poi aggiunto, “Non era la sua prima campagna, era un candidato esperto“.
Sarkozy nel frattempo sta affrontando altre indagini legali in corso. È stato messo sotto indagine formale in quello che è potenzialmente lo scandalo finanziario politico più esplosivo della Francia da decenni. Ovvero le accuse di aver ricevuto segretamente 50 milioni di euro dall’ex dittatore libico Muammar Gheddafi per la sua campagna elettorale del 2007.