Dalle linee TGv alle linee telefonichem continuano le operazioni di sabotaggio in Francia. Ecco i principali sospettati
La Francia è stata nuovamente scossa da atti di sabotaggio che hanno colpito la rete telefonica in sei dipartimenti, aggiungendosi al recente attacco alle linee ferroviarie ad alta velocità avvenuto a ridosso dell’inaugurazione dei Giochi Olimpici di Parigi. Mentre le autorità indagano su possibili collegamenti tra questi episodi, il ministro degli Interni Gérald Darmanin ha dichiarato che dietro l’attacco ferroviario potrebbero esserci gruppi “anarchici” e di “estrema sinistra”, pur sottolineando la necessità di rimanere “cauti” su questa ipotesi.
Il sabotaggio alla rete telefonica SFR
Nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 luglio, i cavi dell’operatore telefonico Société Française du Radiotéléphone (SFR) sono stati tagliati in sei dipartimenti: Aude, Bouches-du-Rhône, Drôme, Hérault, Mosa e ‘Oise. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, i danni hanno provocato un “notevole rallentamento della rete”, come confermato da Nicolas Guillaume, direttore dell’operatore professionale Netalis. Guillaume ha spiegato a Le Monde che “il taglio dei cavi a lunga distanza ha causato notevoli disagi ai nostri clienti, rallentando significativamente la rete”.
Questi atti vandalici seguono di pochi giorni l’incendio di un’antenna ripetitrice a Saint-Orens de Gameville, alla periferia di Tolosa, che ha lasciato senza connessione internet oltre duemila famiglie. In quel caso, la polizia sospetta il coinvolgimento del gruppo “No JO” (No Jeux Olympiques – No ai Giochi olimpici), a causa di una targhetta trovata vicino al luogo dell’incendio. Andando indietro nel tempo, già nell’aprile 2022 una serie di tagli su diversi cavi in fibra ottica avevano causato notevoli interruzioni alla rete. Anche per quegli episodi, un’indagine della polizia è ancora in corso.
L’attacco alla rete ferroviaria
L’attacco alla rete ferroviaria, avvenuto poco prima dell’inaugurazione dei Giochi Olimpici, ha causato enormi disagi, interrompendo il traffico ferroviario verso le 5 del mattino del 26 luglio. Incendi dolosi hanno danneggiato tre delle quattro linee ad alta velocità: la linea dell’Atlantico, quella tra Lille e Parigi, e la linea Nord-Est. Solo la linea Sud-Est è stata risparmiata. La SNCF, l’azienda ferroviaria nazionale francese, ha comunicato che il blocco ha interessato circa 800.000 persone.
Jean-Pierre Farandou, a capo della SNCF, ha spiegato che i sabotatori hanno incendiato i cavi di segnalazione, complicando notevolmente le operazioni di riparazione: “Ogni cavo può contenere una cinquantina di fili, che devono essere ricollegati uno per uno: la riparazione sarà quindi lunga e complessa. Dobbiamo rimuovere i cavi danneggiati e rifare tutti i collegamenti, ripetendo i test per assicurarci che quando riavvieremo i treni, tutto funzionerà senza problemi.” Gli ordigni incendiari sono stati ritrovati in diversi dipartimenti: Eure-et-Loir, Meurthe-et-Moselle, Meuse, Pas-de-Calais e Yonne. A Parigi, una catena è stata strappata tra la stazione di Montparnasse e Vanves-Malakoff, ma i sabotatori non sono riusciti a fare altri danni significativi.
Le indagini in corso
Le indagini sono condotte con un alto livello di priorità, data la gravità degli atti e il loro impatto sulle infrastrutture critiche del Paese. Il primo ministro Gabriel Attal ha affermato che i sabotatori dovevano essere ben informati, suggerendo complicità interne. Marine Le Pen, leader del partito di destra Rassemblement National, ha commentato: “Da troppi anni la violenza e il sabotaggio dei beni pubblici è un modus operandi della sinistra”.
Le parole di Gérald Darmanin hanno messo in evidenza il sospetto che i sabotaggi siano opera di gruppi di estrema sinistra. “Abbiamo identificato i profili di diverse persone”, ha dichiarato Darmanin alla rete televisiva France2, aggiungendo che il modo di operare dei sabotatori era tipico degli “estremisti di sinistra”. “Questo è il tipo tradizionale di azione dell’estrema sinistra”, ha concluso Darmanin.
Mentre le forze dell’ordine francesi si mobilitano per prevenire ulteriori attacchi, Parigi ha incrementato le misure di sicurezza, mobilitando i servizi segreti e aumentando il numero di agenti in servizio. La città ospita le prime Olimpiadi estive in cento anni, un evento storico che le autorità intendono proteggere a tutti i costi.
Ipotesi di potenze straniere
Non si escludono coinvolgimenti di potenze straniere, con particolare attenzione rivolta alla Russia. Dopo l’arresto di un cittadino russo sospettato di voler danneggiare gli eventi olimpici, alcuni indizi portano a ipotizzare che Mosca possa essere coinvolta. Caroline Yadan, deputata macroniana, ha dichiarato al Corriere della Sera: “Molte informazioni sembrano indicare in effetti un’operazione coordinata di ampio respiro commessa con l’aiuto di una potenza straniera, ma è presto per arrivare a conclusioni. L’intento è ovvio, provocare il massimo dei disagi possibili in un giorno di partenze per le vacanze, e anche impedire ai turisti di raggiungere Parigi per le Olimpiadi.”
Andrea Margelletti, fondatore e presidente del Centro Studi Internazionali (CESI), ha espresso la sua opinione, indicando la Russia come probabile mandante: “In assenza di dati e di una rivendicazione attendibile, ti devi affidare alle sensazioni e al ragionamento. Il punto vero non è chi ha fatto materialmente i sabotaggi, ma chi li ha ordinati. E nel grande quadro, una operazione strategica come questa, a chi fa comodo? Quella è la mia sensazione, che siano stati i russi, nel senso non di russi autori fisicamente, ma di una matrice orchestrata da Mosca.”
Margelletti ha spiegato come operazioni di questo tipo possano essere condotte sotto falsa bandiera, utilizzando gruppi radicali locali senza che questi siano consapevoli del vero mandante. Ha escluso la pista iraniana, ventilata da Israele, affermando che l’interesse russo nel colpire la Francia con azioni non letali ma eclatanti è più plausibile: “Gli israeliani da qualche anno da questa parte tendono ad incolpare gli iraniani anche del brutto tempo. È una posizione comprensibile, ma non necessariamente sempre condivisibile. Non stavolta.”
La deputata Caroline Yadan ha anche sottolineato le straordinarie misure di sicurezza messe in atto per gli atleti israeliani, evidenziando il sostegno del governo francese a Israele: “Da un lato questo dimostra la determinazione del governo nel sostenere Israele. Dall’altro dice qualcosa sull’odio nei confronti degli israeliani.”
Gérald Darmanin ha ribadito l’impegno del governo nel contrastare queste minacce: “Abbiamo identificato i profili di diverse persone”, aggiungendo che il modus operandi è tipico degli “estremisti di sinistra”. Tuttavia, la possibilità di un coinvolgimento di potenze straniere, in particolare della Russia, rimane una pista investigativa significativa.