Russia-Usa, echi di Guerra fredda. Cosa c’è dietro le intenzioni di Putin

Che le tensioni fra Russia e Stati Uniti stiano tenendo il mondo con il fiato sospeso, un po’ come succedeva ai tempi della Guerra fredda, non è certo una novità. E non sono bastati gli incontri diplomatici o le telefonate fra i due capi di stato, Vladimir Putin da una parte e Joe Biden dall’altra, perché si trovasse perlomeno una strada capace di portare a un punto d’incontro. Anzi, il New York Times, nella giornata di domenica, ha lanciato una notizia allarmante, secondo cui “il Cremlino sarebbe pronto a spostare le armi nucleari più vicine a Washington.

Russia-Usa, una nuova crisi dei missili?

Lo scenario, che il NYT delinea secondo quanto emerso da una delle ultime riunioni internazionali che hanno coinvolto le due potenze, ricorda non poco, a chi ha qualche capello bianco, quanto accaduto nel 1962. L’allora Unione Sovietica, nel caso specifico, reagì al dispiegamento di missili americani in Paesi Nato come Italia, Gran Bretagna e Turchia schierando i propri missili a Cuba, a meno di 400 km dalla Florida. Una crisi internazionale che portò il mondo sull’orlo della guerra nucleare.

Cosa c’è, adesso, dietro la potenziale mossa di Putin è presto detto: il presidente russo vuole rassicurazioni sul fronte ucraino. In particolare, chiede alla Nato di non ampliare la propria influenza attraverso il proprio intervento in questioni che, i russi, definiscono praticamente “interne”.

Nessuna dichiarazione ufficiale, ma la paura resta

C’è da dire, comunque, che lo stesso New York Times parla diallusioni mai esplicitate al fatto che le armi nucleari possano essere spostate”. Insomma, una vera e propria dichiarazione ufficiale non c’è. Da quanto emerso dalle ultime riunioni, però, sembra proprio che Putin reagirebbe in questo modo se gli Usa dovessero superare quella sorta di “linea rossa”. Rappresentata dallo Stato con capitale Kiev.

Tornano così alla mente le parole pronunciate proprio da Vladimir Putin lo scorso novembre. Il presidente russo non aveva nascosto la possibilità di dispiegare missili ipersonici sottomarini. Capaci di arrivare fino alle coste statunitensi. E gli equilibri delicati sulla questione ucraina suggeriscono agli Usa un approccio decisamente prudente rispetto a quello di sessant’anni fa. Per evitare che le prove di forza da una parte e dall’altra possano degenerare in qualcosa di terribile.

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