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“Putin vuole trovare un modo per giustificarsi, ma tutto ciò che afferma è una menzogna“. Così Kirill Martynov, vicedirettore del quotidiano Novaja Gazeta, intervenuto oggi a Torino alla Scuola Holden per parlare della situazione in Russia. Novaja Gazeta è il giornale russo recentemente chiuso dal Cremlino, in quanto uno dei pochi a opporsi al regime di Vladimir Putin.
Russia: in che cosa e come mente Putin
Martynov è quindi andato più in profondità su quelle che definisce le “bugie” di Putin: “Mente quando dice che sono stati costretti a farlo, che bisogna capire la Russia, che la Nato è stata veramente aggressiva. Sono delle scuse. Ora come ora, Putin fa finta di essere forte. Ma non è coraggioso com’era solo tre mesi fa. Dal suo punto di vista quello della Nato è stato un crimine. Adesso si rende conto che la sua situazione non è più così buona e non a suo favore“.
Il vero problema è che nel Paese nessuno lo può dire. “La situazione è molto semplice: non ci sono mezzi di informazione in Russia. Da fuori può sembrare che ci sia ancora pluralismo politico e nei media, ma quelli che resistono non tengono conto della realtà“, ha spiegato Martynov.
La Russia e l’opposizione: “Semplicemente non c’è”
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“Quanto è forte l’opposizione in Parlamento? Quando me lo chiedono scoppio a ridere. Non c’è attualmente un’opposizione come voi potete immaginarla – ha aggiunto Kirill Martynov –. La gente è spaventata da Putin, anche le persone ordinarie e non solo i politici“.
E l’assenza di opposizione, per il vicedirettore di Novaja Gazeta, è l’attuale priorità di chi vive in Russia. “Abbiamo un obbligo morale di ricreare un’opposizione reale, non solo politica – ha spiegato Martynov –. È una specie di nuovo muro di Berlino, anche se ora non è chiaro dove sia collocato. È una prima linea, la partita non è arrivata alle finali. Adesso però noi dobbiamo creare questa comunità. Come nel ’68, nel ’91 o con il Muro di Berlino, abbiamo il dovere di creare una comunità che si opponga“.
“Noi contro Putin da vent’anni, l’Europa ci aiuti”
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L’illustre penna di Novaja Gazeta si è poi soffermato sull’esclusione della Russia da diverse manifestazioni europee e mondiali. “È complicato, sono desolato per gli artisti e gli sportivi russi che sono stati esclusi dalle competizioni“, ha ammesso Martynov. Il riferimento è anche all’esclusione del Paese da Eurovision. “L’Europa non ha intenzione di aiutare il popolo russo a combattere contro Putin, ma spinge affinché sia il popolo ucraino a farlo. Ebbene, sono due cose diverse“, ha voluto precisare il giornalista.
Quindi Martynov è entrato nel merito della questione: “Il popolo russo vorrebbe combattere Putin da vent’anni, ma non ha avuto alcun successo. Gli ucraini non hanno vent’anni alle spalle di guerra, quindi la mia posizione in Russia non è molto popolare. Tuttavia penso sia giusto usare ogni metodo, senza uccidere persone, che sia utile per boicottare Putin. Compreso bloccare i passaporti dei russi“.