Era l’ultimo avamposto di normalità tra Europa e Russia, ma da lunedì prossimo verrà meno anche lui. Si tratta del treno Allegro (e mai nome apparve tanto stonato, con i tempi che corrono), la cui tratta dal 10 dicembre 2010 unisce San Pietroburgo con Helsinki, capitale della Finlandia. Che però questo sabato viaggerà per l’ultima volta, prima di essere sospeso.
La compagnia ferroviaria nazionale finlandese VR, proprietaria del treno che copre la tratta, ha appreso la novità giovedì. La decisione porta la firma di Tytti Tuppurainen, ministra della Corporate Governance in Finlandia. A suo giudizio, infatti, “non è più appropriato” che Allegro continui a unire il Paese con la Russia. Ma cosa comporta questo taglio definitivo dei trasporti con la nazione in guerra con l’Ucraina? E quali possono essere le conseguenze?
Russia ed Europa senza collegamenti ferroviari: cause e conseguenze
Proprio VR, in una nota, ha inquadrato le ragioni della novità soprattutto dal punto di vista del tempismo. “Durante le ultime settimane le persone che volevano partire dalla Russia hanno avuto a disposizione un tempo adeguato per farlo. Ora, a causa delle sanzioni, interromperemo temporaneamente il servizio“, si legge nel comunicato.
Importante sottolineare un aspetto: i treni Allegro, infatti, non sono di esclusiva proprietà di VR e quindi della Finlandia. La loro gestione è frutto infatti di una joint venture con la compagnia ferroviaria russa RZD (che, insieme a VR, forma la società Karelian Trains). Ma proprio RZD è una delle aziende sottoposte alle sanzioni degli Stati Uniti e della stessa Europa. E proprio qui ricade una delle principali ragioni della “non appropriatezza” di cui parla Helsinki.
Russia e Finlandia condividono un lunghissimo confine, che si estende per 1.340 km. Per dare un metro di paragone, 1.344 sono curiosamente i km che separano Trieste da Reggio Calabria. Va da sé che i passaggi tra i due Paesi non sono completamente interrotti, per due motivi principali. Il primo è meramente logistico, il secondo geopolitico (dato che né Helsinki né tantomeno l’Europa sono attualmente in guerra con Mosca, nonostante la chiusura dello spazio aereo). Ne consegue che il confine resta attraversabile tramite autobus e anche auto private. Cosa che, fatalmente, puntano a fare tanti cittadini contrari alla guerra messa in atto da Vladimir Putin.
Gli Allegro ancora in viaggio erano quindi carichi soprattutto di passeggeri in fuga dalla Russia, molto più che di possibili minacce all’Europa. Tanto è vero che la domanda dei viaggiatori era talmente elevata che VR puntava addirittura a potenziare la tratta. I rischi di cattivo utilizzo di un treno che taglia a metà due realtà separate da una tensione crescente, tuttavia, ha reso inevitabile la decisione opposta. A mali estremi, del resto, estremi rimedi. Ed è difficile immaginare un male più estremo di un’invasione unilaterale con conseguente guerra.