Cresce sempre più l’apprensione del mondo per i test che la Russia sta effettuando sulle sue armi da guerra. E se in queste ore l’Ucraina si è dotata di lanciatori Himars di provenienza statunitense, l’esercito di Mosca si starebbe esercitando per utilizzare missili RS-24 Yars (anche noti come Topol-MR). Che, se fossero realmente impiegati sul campo di battaglia, potrebbero mettere in pericolo buona parte del mondo occidentale.
I test sono in corso e, come riferisce l’agenzia Interfax, a condurli sarebbe un migliaio di soldati grazie a oltre cento veicoli. Le esercitazioni non sarebbero in corso in Ucraina, ma in Russia. Precisamente a Ivanovo, che si trova a nord-est di Mosca. I missili RS-24 Yars hanno superato i primi test già nel 2007 e sono in servizio attivo dal 2010. Ma allora perché queste esercitazioni devono far tremare il mondo? Il motivo è presto detto.
RS-24 Yars: le caratteristiche del missile che può colpire l’Italia dalla Russia
Il missile RS-24 Yars, in dotazione alle forze militari aerospaziali della Russia, innanzitutto presenta delle testate termonucleari come equipaggiamento. Non è certo questo il primo test nucleare che le truppe di Vladimir Putin hanno effettuato nelle ultime settimane. Eppure non è questo l’aspetto più inquietante delle esercitazioni in corso.
Ogni missile RS-24 Yars presenta infatti almeno quattro testate indipendenti, ma è soprattutto la sua balistica a spaventare. La sua potenza di fuoco è infatti in grado di coprire (con un margine di errore di 150-200 metri) una distanza anche di 10 mila km. Questo include nel suo raggio d’azione tranquillamente tutta l’Europa. Basti pensare che Berlino dista da Mosca poco più di 1.800 km, mentre Parigi e Londra si trovano a meno di 3.000. E noi? Anche l’Italia, inevitabilmente, è ampiamente dentro il raggio d’azione della terribile arma. Qualche dato? Palermo dista dalla capitale della Russia meno di 4.000 km, Roma circa 3.000, Milano addirittura 2.770.
Peraltro le diverse testate nucleari che ogni RS-24 Yars monta possono essere guidate per colpire indipendentemente più bersagli. E non è tutto: il missile, lungo 22,5 metri e dal diametro di due, può essere lanciato da veicoli su ruote ma anche dall’interno di un silos. Intercettarlo, quindi, è più difficile rispetto a una normale testata. E infine è in grado di compiere diverse manovre in volo, con “esche” capaci di ingannare i sistemi di difesa nemici.
Un vero prodigio della tecnica, se non fosse che si tratta di un’arma dal potenziale letale che è meglio nessuno verifichi mai. Solo nel mese di marzo 2020 la Russia aveva affermato di disporre di ben 126 missili RS-24 Yars in versione mobile e 14 da silo. Situazione che nel frattempo potrebbe anche essere cambiata, vista l’attenzione che Vladimir Putin ha riservato all’ordigno nella parata del 9 maggio. La speranza è che non si vada mai realmente oltre la mera manifestazione pubblica di forza. Ossia: la Russia sa che il mondo sa di cosa sia capace. Ma non si andrà mai oltre questo.