La famosa “Ragazza afghana” dagli occhi verdi della rivista National Geographic è arrivata in Italia. L’ufficio del primo ministro, Mario Draghi, ha affermato che l’ Italia ha organizzato l’evacuazione di Sharbat Gula dopo aver chiesto di essere aiutata a lasciare l’Afghanistan in seguito all’acquisizione di potere da parte dei Talebani. Il governo la aiuterà a integrarsi nella vita in Italia, ha fatto sapere l’ufficio del premier.
La “ragazza afghana” portata in salvo in Italia
Simbolo del dramma afghano, Sharbat Gula è diventato famosa nel mondo nel 1984, quando il celebre ritratto di Steve McCurry apparve in copertina sul National Geographic. Nel 2014 si trovava in Pakistan, ma si è nascosta quando le autorità l’hanno accusata di aver acquistato una carta d’identità pakistana falsa e ne hanno ordinato l’espulsione. È stata trasportata in aereo a Kabul, dove il presidente ha ospitato un ricevimento per lei al palazzo presidenziale e le ha consegnato le chiavi di un nuovo appartamento. Quando i talebani sono tornati al potere, Sharbat ha chiesto aiuto al governo italiano per lasciare l’Afghanistan. Così è stato organizzato il trasferimento nel nostro Paese nell’ambito del programma per l’accoglienza e l’integrazione dei cittadini afgani.
Lo scatto simbolo della guerra in Afghanistan
Ma quale storia si cela dietro uno dei ritratti più potenti del XX secolo? Siamo nel 1984. Steve McCurry è un giovane fotografo che sta realizzando un fotoreportage per la rivista National Geographic nei campi profughi allestiti lungo la frontiera tra Afghanistan e Pakistan. La guerra afghano-sovietica ha causato molti sfollati, tra cui diversi bambini rimasti orfani, e McCurry ha il compito di testimoniare il dramma in corso. Nei campi si cerca di portare avanti la propria vita in attesa che il conflitto termini. Ed è qui che McCurry fa un incontro destinato a cambiare la sua vita per sempre. In una scuola del campo profughi, si imbatte nello sguardo di una bambina: è la ragazza dagli occhi verdi. Il suo sguardo è fermo, magnifico, pieno di grazia e dignità. Steve McCurry scatta e la fotografia diventa la copertina del numero di giugno del 1985 di National Geographic.
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Quando esplode la guerra in Afghanistan nel 2001, Steve McCurry torna in Afghanistan, determinato a ritrovare la ragazza dagli occhi verdi. Inizia le ricerche nel campo profughi dove quindici anni prima aveva scattato quella fotografia. Finché trova il fratello della fanciulla, ormai diventata donna e madre di tre figli. Si chiama Sharbat Gula, che in lingua pashto significa “Fiore di acqua dolce”, è rimasta orfana all’età di sei anni e ha passato una vita in semi solitudine. Le scatta un’altra fotografia, dal titolo “Ritrovata”. Diventerà la copertina di aprile del 2002 di National Geographic.