Si aggrava il cosiddetto Qatargate: nelle abitazioni di Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento Europeo, e di Antonio Panzeri, ex eurodeputato, sono stati trovati oltre 1,5 milioni di euro. In particolare, come riferito dai media belgi, nell’appartamento di Bruxelles della politica greca c’erano banconote per 750mila euro, 600mila delle quali in una valigia che era stata portata da suo padre. Michalis Dimitrakopoulos, l’avvocato di Kaili, ha dichiarato che la sua assistita non ha “nessuna relazione con il denaro trovato a casa sua”, del quale ignorava persino l’esistenza.
Il quotidiano belga l’Echo riferisce che una parte dei contanti trovati dalla polizia nelle case di Panzeri e Kaili è stata emessa in Belgio. Questo particolare potrebbe facilitare le indagini della Procura, perché, come ricorda anche il giornale, “conoscere il luogo di emissione permette di individuare con facilità la banca in cui sono state prelevate le mazzette e quindi il conto corrente e l’identità della persona che ha effettuato il prelievo”.
Qatargate, coinvolto anche il compagno di Kaili
Anche Francesco Giorgi, il compagno di Kaili, è stato coinvolto nel Qatargate. Nella sua abitazione di Abbiategrasso, in provincia di Milano, sono stati trovati e sequestrati circa 20mila euro in contanti dalla Guardia di Finanza. Secondo fonti informate, l’uomo sarebbe stato interrogato dagli inquirenti belgi assieme ad altre tre persone, una delle quali avrebbe fatto il nome dell’eurodeputato socialista Marc Tarabella, la cui casa è stata da poco perquisita dalla procura. Il giudice Michel Claise, invece, ha confermato gli arresti per Antonio Panzeri, Eva Kaili, Francesco Giorgi e Niccolò Figà-Talamanca, segretario dell’Ong “No Peace Without Justice”. Anche quest’ultimo sarebbe stato avvicinato dal Qatar per promuovere l’immagine del Paese in vista dei Mondiali di calcio e fare propaganda sui suoi progressi sul fronte della tutela dei diritti umani.
Tajani: “Poche mele marce non offuscheranno l’immagine del Parlamento Europeo”
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In occasione dell’assegnazione del Premio Sacharov al popolo ucraino, Antonio Tajani, il ministro degli Esteri, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Qatargate. “L’istituzione va sempre difesa, se ci sono poi delle mele marce vanno punite. Bene ha fatto la presidente Metsola a difendere l’integrità del Parlamento. Pochi casi, se risulteranno colpevoli, non possono offuscare l’immagine di una grande istituzione democratica dell’Unione Europea.”