Putin: “L’occidente sta usando l’Ucraina per danneggiare la Russia”

Era da dicembre che non faceva sentire la sua voce sulla questione Russia-Ucraina, ma ora Vladimir Putin è tornato a parlare pubblicamente e le sue parole non possono essere ignorate. Nel corso di una conferenza stampa al Cremlino, il presidente ha dichiarato di essere insoddisfatto dalla risposta degli Stati Uniti alla richiesta di rimuovere le truppe e le infrastrutture della Nato dall’Europa orientale. Inoltre, l’occidente non ha ancora accettato la proposta della Russia di impedire per sempre l’accesso dell’Ucraina nell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. “È chiaro che l’occidente ha scelto di ignorare le principali preoccupazioni della Russia”, ha dichiarato Putin al termine del colloquio con Viktor Orbán.

Le accuse di Putin

Il presidente russo ha poi sottolineato che l’occidente sta utilizzando l’Ucraina come uno strumento per danneggiare la Russia. Ha anche ipotizzato che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato potrebbe condurre a un conflitto per la Crimea, la penisola annessa dalla Russia nel 2014. Putin si è comunque dichiarato pronto a portare avanti le negoziazioni con l’occidente. Anche dall’altra parte c’è apertura al dialogo, tuttavia le richieste della Russia sono state già bollate come “irricevibili”. Per il momento un punto d’incontro sembra impossibile da trovare. In attesa di una qualche risposta dall’occidente, e in particolare dagli Usa, la Russia sta continuando a schierare centinaia di truppe e armi al confine con l’Ucraina. Il messaggio che il Cremlino vuole lanciare è chiaro: se le sue richieste continueranno a essere ignorate, potrebbe iniziare un attacco in qualsiasi momento.

Blinken tenta la strada della de-escalation con la Russia

Le dichiarazioni di Putin sono arrivate dopo quasi un mese di silenzio assoluto sulle tensioni con l’Ucraina. Al momento sembra impossibile prevedere quale sarà la sua prossima mossa. Joe Biden ritiene che Putin non abbia ancora deciso se lanciare un attacco o meno, ma si aspetta che presto o tardi agirà.

Per provare la strada della de-escalation, Antony Blinken, il Segretario di Stato degli Usa, ha parlato con Sergei Lavrov, il ministro degli Esteri russo. “Se Putin non intende far scoppiare la guerra, questo è il momento per tirarsi indietro”, ha dichiarato Blinken. “Gli Stati Uniti sono pronti a confrontarsi con la Russia sulle rispettive preoccupazioni legate alla sicurezza, ma chiedono un’immediata de-escalation da parte della Russia e il ritiro delle truppe e degli armamenti dal confine ucraino”, ha aggiunto il Segretario di Stato. Blinken ha anche promesso delle conseguenze molto severe nel caso in cui la Russia dovesse invadere l’Ucraina.

Il dialogo Putin-Draghi

Anche Mario Draghi ha provato a stemperare la tensione nel corso di una conversazione telefonica con Vladimir Putin. Il premier ha sottolineato l’importanza di seguire la strada della de-escalation. Un inasprimento della crisi, infatti, avrebbe delle gravi conseguenze per tutti i Paesi coinvolti. Nel corso del colloquio telefonico, Draghi e Putin hanno concordato un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi e l’esigenza di ricostruire un clima di fiducia. Dal canto suo, Putin ha confermato l’intenzione di Mosca di “continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia”.

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