Presunto attentato a Trump, le domande ancora prive di una risposta

Dalla mancata perlustrazione del campo da golf da parte del Secret Service alle informazioni su Trump di cui Routh non avrebbe dovuto sapere nulla, sono ancora numerosi i punti da chiarire su quanto avvenuto

Ci sono ancora numerose domande prive di una risposta in merito al presunto attentato che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe subito domenica 15 settembre. I dubbi principali riguardano le apparenti falle nell’organizzazione del Secret Service, l’agenzia governativa che si occupa di tutelare la sicurezza del presidente, del vicepresidente e degli ex presidenti. Anche il fatto che il presunto attentatore conoscesse l’itinerario seguito dal tycoon crea delle perplessità di non poco conto.

La ricostruzione degli eventi

L’avvistamento del sospettato è avvenuto attorno alle 13:30, mentre Trump era impegnato in una partita di golf presso l’International Golf Club di West Palm Beach (in Florida). Uno degli agenti del Secret Service ha notato che dalla recinzione alberata che circondava il campo sbucava la canna di un fucile e ha subito aperto il fuoco, costringendo l’uomo che impugnava l’arma a lasciarla a terra assieme ad altri oggetti per fuggire a bordo di una Nissan nera, la cui targa è stata fotografata da un testimone oculare. Lo stesso veicolo è stato fermato 45 minuti dopo sull’Interstate 95 e l’uomo al voltante, Ryan Wesley Routh, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

Come faceva Routh a conoscere gli spostamenti di Trump?

Secondo le ricostruzioni effettuate dagli agenti, il sospettato sarebbe arrivato nei pressi del campo da golf nella notte tra sabato e domenica, attorno alle due del mattino, e sarebbe rimasto appostato per dodici ore in attesa dell’arrivo di Trump. Questo fa già sorgere un primo dubbio: come faceva Routh a conoscere il percorso dell’ex presidente?

Ryan Wesley Routh al momento dell'arresto
Ryan Wesley Routh al momento dell’arresto | Facebook / Martin County Sheriff’s Office – Newsby.it

A differenza di un comizio, che per ovvie ragioni viene pubblicizzato nei giorni precedenti al suo svolgimento, la partecipazione del candidato repubblicano a una partita di golf non è un’informazione nota a chiunque.

Perché gli agenti del Secret Service non hanno fatto un sopralluogo?

Inoltre, sembra anche strano che il Secret Service non abbia effettuato un sopralluogo completo del campo da golf e dei suoi dintorni prima dello svolgimento della partita. Ronald L. Rowe Jr., il presidente ad interim dell’agenzia governativa, ha spiegato che i programmi originali non prevedevano la presenza di Trump nell’International Golf Club di West Palm Beach quel pomeriggio, il che lascia suppore che si sia verificato un cambio dei piani dell’ultimo minuto e che gli agenti non abbiano avuto il tempo di fare i controlli necessari. Questa ipotesi non aiuta però a chiarire come abbia fatto Routh a raccogliere informazioni sugli spostamenti del tycoon.

Quanto è protetto Trump durante le partite di golf?

In base a quanto riferito dal New York Times, nel corso degli anni gli agenti del Secret Service non hanno sempre seguito la stessa procedura per quanto riguarda i sopralluoghi. Per esempio, in passato tutte le persone presenti nello stesso campo da golf assieme a Trump sono state controllate con degli scanner per assicurarsi che non fossero armate, ma in altre occasioni simili, gli altri golfisti hanno potuto avvicinarsi all’ex presidente senza particolari restrizioni.

Trump è inoltre libero di guidare da solo il suo golf cart, sul quale è presente lo stemma presidenziale. Il veicolo è del tutto privo di sistemi di protezione (non ha nemmeno il vetro antiproiettile), quindi quando il candidato repubblicano lo guida è particolarmente esposto a eventuali attacchi, soprattutto perché in certe circostanze gli agenti del Secret Service non possono fare altro che seguirlo a bordo di altri veicoli.

Come ha fatto Routh a comprare un fucile?

Per quanto negli Stati Uniti non sia difficile acquistare un’arma, ci sono alcune persone che non possono possederne una legalmente. Routh, a causa dei suoi precedenti penali, è una di esse, dunque non è chiaro come sia riuscito ad acquistare il fucile che stava imbracciando prima di darsi alla fuga. Nel 2002, l’uomo indagato per tentato omicidio è stato condannato per essersi barricato nel luogo in cui lavorava con un fucile automatico non dichiarato alle autorità.

Di solito si può risalire all’origine di un’arma grazie al suo numero di matricola, però quello presente sull’AK-47 lasciato a terra da Routh è stato parzialmente cancellato. L’FBI ha ipotizzato che il fucile “potrebbe essere arrivato attraverso un viaggio interno o tramite il commercio con l’estero”.

Routh ha provato a sparare a Trump prima di fuggire?

Ronald Rowe ha spiegato che Routh non aveva una visuale chiara sull’ex presidente (si trovava tra i 300 e i 450 metri da lui) e che non ha sparato nessun proiettile prima di fuggire dal campo da golf. Come dichiarato da Dave Aronberg, procuratore statale di Palm Beach, la distanza del sospettato da Trump potrebbe far cadere l’accusa di tentato omicidio o quantomeno rendere difficile dimostrare che il suo obiettivo era proprio l’ex presidente. Parlando con l’emittente Msnbc, il procuratore ha aggiunto che potrebbe essere più facile accusare Routh di aver mirato all’agente del Secret Service che l’ha individuato. Aronberg esclude che Routh possa appellarsi all’infermità mentale, perché la sua fuga dimostra che l’uomo era ben consapevole della gravità delle sue azioni.

Gestione cookie