Il presidente ucraino ha dichiarato che al momento il suo Paese è in una posizione di svantaggio e ha bisogno di rafforzarsi prima di dare il via alle trattative
La recente apertura di Vladimir Putin al dialogo con Kiev potrebbe far pensare che non manchi molto al termine del conflitto tra Russia e Ucraina, tuttavia la complessità della situazione rende improbabile un inizio imminente dei negoziati di pace. Soprattutto perché l’Ucraina, come ribadito dal presidente Volodymir Zelensky a Bruxelles, non ha alcuna intenzione di sedersi al tavolo delle trattative fino a quando non sarà riuscita a rafforzarsi. Al momento, infatti, Kiev si trova in una posizione di debolezza rispetto a Mosca e difficilmente riuscirebbe a strappare delle condizioni favorevoli. Sono dello stesso avviso anche la maggior parte dei leader dell’Unione europea, che durante le conclusioni del Consiglio europeo, svolto negli ultimi giorni, hanno ribadito con forza che “la Russia non deve prevalere”.
Per Tajani e Schoof è ancora presto per parlare di “peacekeeping”
Zelensky punta a rafforzare l’Ucraina nel corso del 2025 per prepararsi al meglio alla fase del conflitto in cui sarà la diplomazia a determinare le sorti dei due Paesi in guerra. Come sottolineato dal premier olandese Dick Schoof, al momento è davvero troppo presto per parlare di peacekeeping o di garanzie di sicurezza. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso una posizione simile, invitando a non correre troppo con le ipotesi. “Intanto cerchiamo di arrivare a un cessate il fuoco e alla pace” ha detto parlando dell’Ucraina. “Il processo di peacekeeping è un periodo ipotetico: vedremo cosa succederà”, ha aggiunto il vicepremier italiano.
Ucraina, Zelensky vuole il supporto di Trump
Pur apprezzando gli aiuti dell’Europa, Zelensky non ha nascosto di aver bisogno anche del supporto degli Stati Uniti. “Per l’Ucraina non basteranno le garanzie europee. Per le noi le garanzie vere, ora e in futuro, sono nella Nato”, ha spiegato il presidente ucraino.
Convincere Trump a supportare l’Ucraina potrebbe essere complicato, ma Zelensky non intende arrendersi: “Penso che Trump sia un uomo forte e lo voglio dalla mia parte”. Ha aggiunto che servono “decisioni comuni degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Anzi, dell’Europa, perché serve anche il Regno Unito, naturalmente. Ci contiamo e aspettiamo ancora il primo ministro”. Mercoledì sera, infatti, il premier inglese Keir Starmer non ha partecipato all’incontro svolto nella residenza del segretario generale della Nato Mark Rutte.
Ucraina, le parole di Kallas e von der Leyen
Kaja Kallas, l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, ha dichiarato che “qualsiasi spinta a negoziare presto è un cattivo affare per l’Ucraina”. Anche la presidente Ursula von der Leyen si è espressa in modo simile, dichiarando che sostenere l’Ucraina in questo momento “non è solo un obbligo morale, bensì anche un imperativo strategico”. Ha poi aggiunto: “Il mondo ci guarda. I nostri amici, e ancora più i nostri nemici, osserveranno attentamente il modo in cui manterremo il nostro sostegno all’Ucraina. Dovrà essere ferreo”.
Dalle parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz traspare una maggiore cautela. “Non dobbiamo perdere di vista i due grandi compiti che ci troviamo di fronte. In primo luogo, le uccisioni devono finire: dobbiamo arrivare a una situazione in cui la pace diventi possibile. Deve anche essere molto chiaro che non deve esserci un’escalation della guerra in una guerra tra Russia e Nato”, ha osservato. Ha anche precisato che nulla deve essere deciso “sulla testa degli ucraini” e ha invitato gli altri leader a intensificare il sostegno militare a Kiev.
Zelensky: “Penso che Putin sia pazzo”
Zelensky ha dichiarato che sono in atto delle discussioni sull’eventuale invio di truppe in Ucraina con funzioni di mantenimento della pace, ma per il momento non sono state ancora prese decisioni e non può “discutere i dettagli pubblicamente”. Il presidente ucraino ha poi ribadito che “Putin è pericoloso e non si fermerà all’Ucraina”. Dal suo punto di vista, lo zar è “molto pericoloso, per tutti. Per lui la vita umana non vale niente. Penso che sia pazzo, davvero. Ama uccidere”. Dal canto suo, Putin ha definito Zelensky un presidente privo di legittimità, perché ormai il suo mandato è scaduto. “Parleremo con chiunque, compreso Zelensky, se dovesse andare alle urne e ottenere legittimità”, ha dichiarato.
Per quanto riguarda la tregua natalizia proposta dal primo ministro ungherese Viktor Orban, Zelensky l’ha respinta. “Con tutto il rispetto per il popolo ungherese, il premier non ha un mandato personale per organizzare i negoziati e i suoi rapporti con Putin sono un po’ troppo cordiali”, ha osservato il presidente ucraino.